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Lasciamo l’ostello e girovaghiamo per Koh San Road, dobbiamo perdere tempo fino alle 17-17.30 cioè quando l’agenzia ci restituirà i passaporti per poi prendere l’autobus delle 18 per Chiang Mai, al nord della Tailandia. Qui a Koh San Road in molti bar-ristoranti trasmettono in televisione dei film. C’è un vero e proprio programma giornaliero e circa ogni due ore trasmettono un film diverso, generalmente sono tutti recenti appena usciti al cinema. Così ci sediamo in uno di questi bar e ci vediamo la seconda parte di “Zohan” e “Il Guru dell’amore”, due stupidissime commedie americane che ci fanno passare tutto il pomeriggio ridendo. Così facendo arriva l’ora di ritirare i passaporti con i visti fatti e andiamo a prendere il bus per Chiang Mai. Arriva l’autobus che si ferma sul bordo sinistro della super trafficata strada a tre corsie, qui si guida al contrario quindi vuol dire che la corsia più a destra è quella per i sorpassi ed è quella a fianco al marciapiede dove noi e tutti gli altri turisti stiamo aspettando. Per fortuna uno dell’agenzia ferma il traffico così possiamo salire senza essere investiti. Prendiamo posto sul bus e partiamo, viaggeremo tutto la notte per arrivare a destinazione. Metto le cuffie per sentire un po’ di musica e mentre ascolto i miei artisti preferiti sento uno strano rumore di fondo, tolgo le auricolari e il rumore sembra essere quello di qualcuno che sta gonfiando un materassino, io e Paolo ci guardiamo attorno e ci rendiamo conto che non c’è nessuno che sta usando la pompa per gonfiare il materasso ma quel rumore è il dolce russare di una ragazza due file dietro di noi!
Dopo qualche ora mi scappa la pipì e chiedo a Paolo di accompagnarmi al bagno dell’autobus. Gli chiedo di venire con me perchè ho notato che tutti quelli che ci sono andati sono poi tornati al loro posto subito, ridendo come matti, e chiedendo a qualche amico di essere accompagnato. Ho pensato che forse la porta fosse rotta, così Paolo mi accompagna al piano inferiore dell’autobus. Sopra ci sono i posti per i passeggeri e sotto il posto per le valigie e il bagno. La scaletta per scendere è ripida e buia. Arriviamo alla fine della scala e non vediamo niente, c’è una piccola porta alta poco più di un metro, quella è la porta del bagno. La toilette è super basica e super scomoda, mini porta (1,10 mt.), tazza del wc troppo alta, neon rotto e puzza infernale. Per fare pipì ci dobbiamo fare luce con l’Ipod e io devo stare rannicchiata ma sulle punte mentre Paolo in piedi ma piegato, insomma una pipì da contorsionisti!
Passa la notte e all’alba arriviamo a Chiang Mai, questa città è abbastanza piccola e il centro è circondato da un canale che gli gira tutto interno e qua e là ci sono ancora le mura con le porte d’ingresso. A mio avviso non ha niente di speciale, una piccola Bangkok forse però un po’ più turistica. In giro per la città non mancano templi monaci e mercati. Troviamo l’ostello, il “Nice Place 2”. Il posto è molto carino, la stanza ha il bagno in camera con acqua calda, ma soprattutto l’ostello ha la piscina e con il caldo che fa qui è l’ideale (per soli due euro a testa a notte). Tramite l’ostello decidiamo di fare un trekking di tre giorni su per le montagne. Paolo lo aveva fatto pure la scorsa volta che era venuto a Chiang Mai e si era divertito molto, non si ricorda però con chi l’aveva fatto così ci affidiamo al “Nice Place 2”. Il trekking dura 3 giorni e comprende anche due notti in più qui all’ostello ed è abbastanza economico. In serata conosciamo la guida che ci accompagnerà e subito ci dice che ci divertiremo un casino perchè tutte le sere poi potremo bere alcol e fumare oppio nei villaggi che visiteremo durante il trekking. Ahia..bere alcol e fumare oppio..mmm..non era quello che volevamo sentire, sembra che il trekking giri solo attorno a queste due cose così gli chiediamo se faremo tutte il resto che ci ha detto l’altra guida e lui ci conforta.
La sera tutti i chioschetti di cibo spariscono e rimangono solo i ristoranti. Girovaghiamo per un paio d’ore cercando un posto dove poter mangiare a poco e usciamo dalle mura della città. Ad un certo punto ci ritroviamo in una via abbastanza lunga piena zeppa di bancarelle su ambo i lati e dove sono presenti tutti i fast food e le catene più conosciute di cibo. Presi dalla stanchezza decidiamo di ripiegare per Burger King e ci dirigiamo verso la sua insegna colorata ma ecco che tra il mitico fast food e Mc Donald compare un piccolo chiosco: zuppa di noodles e carne, abbondante come non mai, deliziosa, cheap e local. A pancia piena facciamo un giro per le innumerevole bancarelle dove compriamo un film da vederci poi in ostello, “Hancock”. Tornando verso casa, tra le strade buie, metto il piede su un topo di mezzo chilo che stava comodamente cenando vicino a della spazzatura. A dire il vero nemmeno me ne accorgo, Paolo, stupito, me lo fa notare subito dopo. Il topo come se nulla fosse è rimasto lì a mangiare. Povero topino, penso io, ma giustamente la mia dolce metà mi fa notare che avrebbe anche potuto mordermi!
Arrivati in ostello ci mettiamo a vedere il film per poi fare una bella dormita.
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ma quanti film vedete? siete peggio di me… 🙂
ti si tayat li capill natra vote!!!!!meglio amico mio!!!divertitevi!!un bacio alla vale!!belle foto come sempre!!!!!!