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Ci svegliamo tutti insieme e mentre io, Valeria e Agnes imburriamo il pane Jemen fa colazione con fegato e cipolle. Jemen è una ragazza senegalese che vive insieme ad Agnes. La sua casa è abbastanza grande ed è impressionante il via vai di gente, tra bambini e non, che vengono a trovarle. Agnes vive qua da pochi mesi ma già parla wolof che è la loro lingua. Finalmente riusciamo a capire come raggiungere il centro prendendo l’autobus e non il taxi. I bus generalmente sono dei furgoni coloratissimi e non hanno un numero e tanto meno si riesce a capire dove siano le fermate. Si sale dal retro e il “bigliettaio” riamane appeso fuori tutto il tempo percuotendo le monete sulla carrozzeria del furgone quando si deve fermare o ripartire. Agnes però abita vicino al capolinea del 25 e del 7, che sono delle nuove linee..finalmente numerate! Così riusciamo a risparmiare i soldi del taxi. Andiamo all’ambasciata della Guinea Bissau a riprendere i nostri passaporti e li portiamo all’ambasciata della Guinea, dove dobbiamo fare l’altro visto per 50 euro a testa. Il giorno dopo lo andiamo a ritirare e ci rincontriamo in centro con Agnes e Jemen. Per le strade ci sono negozi e bancarelle di ogni genere, dai jeans alla frutta. Ovviamente veniamo assaliti dalla maggior parte dei venditori che appena capiscono che siamo italiani ci dicono: “Italia?! L’Africa d’Europa!” mmm..in che senso??
Passiamo così la giornata in giro per Dakar e nel tardo pomeriggio andiamo a vedere una lezione di danza popolare senegalese. Non è una cosa per turisti ma è una scuola di ballo dove un’amica senegalese di Agnes studia. In fondo alla classe ci sono circa 7 o 8 percussionisti mentre una decina di ragazzi e ragazze si dimenano in balli super ritmati e canti.
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beh il senso della frase riferito all’italia purtroppo si intuisce fin troppo behe ahimè… beati voi che siete li va