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Alle 6 del mattino ci svegliano le preghiere del padre e verso le 6.45 siamo pronti e operativi per spostarci verso la Guinea Bissau. Senza dire niente a nessuno lasciamo la casa ma il padre è seduto a chiacchierare con un amico appena fuori della porta della corte e subito va a svegliare suo figlio Amadou. Mentre Valeria rimane con il padre io vado a chiedere per l’autobus da prendere. Arriva Amadou che si infila sul bus insieme a noi, vuole accompagnarci fino al garage per il confine ma appena capisce che non abbiamo nessuna intenzione di pagargli il biglietto se ne va senza troppi convenevoli, tanto i soldi da noi li ha già presi. Con il bus andiamo fino al garage per il confine e da lì prendiamo un taxi fino alla prima città del Senegal. Cambiamo quei pochi Dalasi che ci sono rimasti e con quelli prendiamo un altro taxi per la capitale di Casamace. In teoria non dovevamo fare questa strada perchè in questa zona del Senegal ci sono dei ribelli che combinano un po’ di macelli ma l’alternativa sarebbe stata di andare verso l’interno del Gambia per poi ridiscendere senza attraversare la Casamace ma ci avremmo impiegato due o tre giorni di più. Lunga la strada ci sono molti posti di blocco con tanto di militari con i mitra in mano. Arriviamo alla capitale di Casamace e da lì prendiamo un altro taxi per BIssau. Peccato che Casamace non sia tranquilla perchè è decisamente la zona del Senegal più bella, verde e con molti villaggi. Entriamo in Guinea Biassau e anche qui è verdissimo, foresta e palme! Con noi sul taxi tra i passeggeri c’è una signora di Capo Verde e un Signore di Biassau che ha un negozio a Napoli! Per raggiungere Bissau dobbiamo attraversare un fiume, generalmente c’è un traghetto ma proprio tre giorni fa si è rotto quindi bisogna arrivare sull’altra sponda prendendo delle piroghe. Il tassista ci restituisce 1000 CFA a testa che spenderemo poi dall’altra parte per proseguire. Saliamo sulla piroga a motore che ci porta sull’altra sponda. Il tragitto è brevissimo e vediamo il traghetto attraccato al “porto”, è decisamente rotto..non capiamo come non sia affondato! Dall’altra parte prendiamo un bus che ci porta a Bissau. Pazzesco da fermi sudiamo come dei matti, fa un caldo impressionante e siamo letteralmente fradici di sudore.
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Alle 6 del mattino ci svegliano le preghiere del padre… io lo avrei ucciso a colpi di tavola da surf!