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Salutiamo Agnes e prendiamo un taxi per andare al Garage per il Gambia. Saliamo su un furgoncino tipo Ducato con le file di sedili saldate qua e là e partiamo. E’ abbastanza presto ma per uscire da Dakar ci mettiamo circa due ore. Il traffico qui è impressionante, è peggio della tangenziale di Milano o del raccordo anulare di Roma nelle ore di punta! La strada è lunga e prima del confine la strada è fatta di terra e sabbia. Usciamo dal Senegal a piedi e non è molto chiaro..procediamo dritti e non capiamo bene dove sia il posto di blocco, poi un poliziotto ci chiama e senza farci nessuna domanda ci timbra l’uscita. Proseguiamo e cerchiamo di capire dove sia la frontiera del Gambia, sembra di stare in un villaggio e non in un posto di frontiera. Troviamo un ufficio entriamo è nel mezzo della stanza c’è una cella con tanto di detenuto dentro. Giriamo intorno alla cella e entriamo nell’ufficio immigrazione dove un poliziotto super sorridente ci fa compilare il solito foglio e aggiunge un timbro sul nostro documento! Senza nessun tipo di controllo speciale entriamo in Gambia. Qui dividiamo un bussino per raggiungere il porto di Barra con tre senegalesi che vanno in vacanza sulla costa. Il tragitto è breve e una volta arrivati al capolinea non capiamo bene dove sia il porto, alla nostra sinistra c’è il garage dei taxi mentre alla nostra destra un mercato. Tutt’intorno ci sono dei portoni di metallo dai quali non si puo’ vedere attraverso poi troviamo come una specie di cantiere e lì c’è un vicolo fatto di lamiere, è il corridoio per raggiungere la biglietteria del traghetto. Tutto molto chiaro..il biglietto per attraversare il fiume Gambia costa pochissimo, 0,20 centesimi. Attendiamo l’arrivo del traghetto, Valeria chiede ad una specie di controllore a che ora arriva il traghetto e lui le risponde: “..può arrivare in 15, 20, 30 o 40 minuti..non saprei..” e allora lei gli richiede quanto tempo ci mette il traghetto ad arrivare sull’altra sponda e lui risponde: “..dipende..20, 30 minuti anche un’ora”. Perfetto, è tutto molto preciso allora Valeria cerca un telefono per chiamare il ragazzo del couch surfing. Il controllore dice a Valeria che il telefono è “fuori” dal porto e così decide di aspettare di arrivare a Banjul per fare la telefonata. Il controllore così cede il suo cellulare a Valeria per farle fare la chiamata e dopo di che ci fa pure scavalcare la fila e ridendo mi chiede se può diventare il suo secondo marito! Il traghetto è super sgangherato e carica di tutto, persone, capre, macchine e camion. In mezz’ora attraversiamo il fiume Gambia e appena scesi dal traghetto Amadou ci riconosce e con il suo amico “School boy” ci portano al loro villaggio.
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ciao raga sono passato per un saluto. Ma andate anche in Nigeria?
School Boy???!!! Quello di Rambo IV???!!! (il film in realtà si chiama “John Rambo” ma io lo chiamo Rambo IV per aiutare la gente che non capisce niente di cinema e non apprezza l’arte cinematografica di Sylvester Stallone…)
Ragazzi non mollate mai!!!