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Appena ci affacciamo dal pontile del traghetto il sorriso torna sulle nostre facce. L’isola che ci aspettavamo! un paesino piccolissimo che ospita il porto e tutto intorno niente, solo deserto e tutte le case rigorosamente basse. Sbarchiamo felicissimi e ci facciamo un giretto per la città ancora deserta perchè siamo arrivati di prima mattina e subito ci ambientiamo e cominciamo a rimettere tutto a posto nel furbone dove da giorni regnava l’oblio e l’inferno. Chiamo Paolo, il mio amico, per avvertirlo che siamo arrivati e in tanto ci godiamo il panorama. Lui non tarda a venire dal paese dove vive, El cotillo sulla costa nord di Fuerteventura, ci facciamo un bel tragitto in macchina attraversando i deserti dell’isola che sono stupendi con i vulcani che spuntano qua e là.
Il paesaggio da all’isola un’atmosfera tutta particolare che ci fa sentire a nostro agio tipo come se fossimo tornati a casa dopo 22 giorni di viaggio per fare 3850 km. Paolo ci porta ingiro per l’isola che sempre di piu ci piace e poi cominciamo subito a cercare casa, cosa fondamentale. Dopo lunghe ricerche troviamo un appartamentino non male nel centro del El Cotillo e subito ci cominciamo a inserire nel tessuto sociale e conosciamo Francesco, un ragazzo che vive qui da un annetto e ha la passione per il windsurf. Le giornate passano tra surf e wind surf, mangiate da paura e un po’ di pesca, che non guasta mai ma se riuscissimo a prendere qualcosa sarebbe meglio. Giriamo l’isola alla ricerca degli spot migliori per surfare e goderci le belle giornate al sole, ma la festa finirà presto perchè dobbiamo metterci a lavorare per tirare su qualche soldo e tirare avanti, metter su famiglia e mettere la testa a posto..scusate forse il sole troppo è forte e sto delirando.