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Lasciamo l’ostello verso le 9 di sera e prendiamo il minibus che ci porterà fino al confine con il Laos. Il bussino è nuovo di zecca con tanto di aria condizionata ma i suoi soffici sedili si riveleranno tutt’altro che confortevoli, già perchè non riusciremo a prendere sonno per tutto il viaggio da tanto sono scomodi. Alle tre del mattino arriviamo in una specie di ostello lungo il fiume Mekong dove possiamo riposare fino all’apertura della frontiera ma le ore di sonno sono troppo poche perchè ci svegliano verso le 7 del mattino per darci la colazione. Io riesco a dormire un paio d’orette mentre Paolo viene punto e assalito da non si sa quale bestia, forse formiche, che lo faranno risvegliare con innumerevoli bozzi sparsi qua e là sulla pelle. Raggiungiamo con un tuk-tuk il confine e sbrigate le carte e timbrato il passaporto saliamo su una barca che ci porta sull’altra sponda del fiume, in Laos. Da qui saliamo sulla “slow boat”, la nave che lentamente risalirà il fiume fino a Luang Prabang, una crociera di due giorni. In alternativa si potrebbe far prima o prendendo un autobus o azzardando la crociera sulla “speed boat”, una specie di off shore con poco più di 6 posti, dove è garantita una doccia costante e il rumore infernale del motore, ma è decisamente meglio prendere la “slow boat” perchè panoramica e tranquilla. Partiamo e con noi c’è anche la ragazza spagnola del trekking. La nave è stra piena e subito prendiamo dei posti a sedere in terra perchè le seggioline dell’imbarcazione sono scomodissime, sono le 10 del mattino e finalmente la nave salpa e inizia la crociera sul Mekong. Appena partiti un londinese mezzo fumato e ubriaco attacca il suo Ipod a delle casse e così tutti i ragazzi trasformano la “Slow Boat” in un party galleggiante! Per tutta la giornata, i ragazzi hanno ballato, cantato e bevuto litri e litri e di birre mentre noi ci siamo divertiti molto nel vedere tutte le scenette buffe dei festaioli. L’acqua marrone del fiume Mekong scorre lenta mentre tutt’intorno si vedono solo immense vallati verdissime, foresta a perdita d’occhio. Ogni tanto incontriamo qualche piccolissimo villaggio ma per il resto niente solo tanta vegetazione a picco sul fiume. Verso le 6 di sera la nave attracca in un villaggio senza luce e acqua corrente. Qui dormiremo una notte per poi ripartire il mattino seguente. Tutte le case sono palafitte di legno, compreso l’ostello. Ceniamo e stremati andiamo subito a dormire accompagnati dal dolce suono del generatore. Il mattino seguente ci rimbarchiamo sulla “slow boat”, oggi però niente festa..i super eroi del giorno prima sono morti di sonno e dormiranno per tutto il tempo, senza nemmeno bere un goccio di birra! Sono le 5.30 del pomeriggio e finalmente arriviamo a Luang Prabang. Cerchiamo un posto per dormire e facciamo un giro per la città.
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e bravi i nostri ragazziperbene !
che non bevono e si godono la panoramica… degli altri che bevono!!!
😀
non avete ripreso il part con la telecamera??
sciao!!
ma zapetta, non ti riconosco più!!una volta gozzovigliavi e ti infilavi in tutte le feste possibili!!! dov’è finito il tuo spirito milanese tutto paillettes e cotillons??