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Scappiamo da Krabi dove continua a piovere a dirotto e prendiamo un bus per Kuala Lumpur in Malesia, dove speriamo di trovare il sole.
La pioggia ci accompagna per tutto il viaggio e nonostante il diluvio l’autista del minivan corre come un matto sulle strade tailandesi con i tergicristalli rotti e fregandosene dell’acqua planing. Dopo qualche ora il minivan si ferma da qualche parte nel sud della Tailandia, qui scendiamo per prendere un autobus che ci porterà fino alla capitale della Malesia. Dobbiamo aspettare circa un paio d’ore così facciamo un giretto per la zona e già si intuisce che ci stiamo avvicinando alla Malesia perchè per strada incontriamo molte donne Mussulmane che portano il velo.
Dopo aver mangiato qualcosa torniamo all’agenzia perchè è orario e finalmente saliamo su un signor autobus con poltrone comodissime che si trasformano in letto, ma ciò nonostante non riusciremo a dormire granché perchè l’aria condizionata è talmente forte che la felpa e la coperta non basta a scaldarci e farci prendere sonno.
Passiamo il confine e arriviamo a Kuala Lumpur alle 4 del mattino. Siamo a China Town e Paolo si ricorda la strada per l’ostello dove era stato precedentemente così in pochi minuti siamo già con la testa sul cuscino di un rustico dormitorio cinese.
Recuperato il sonno prendiamo la metropolitana e andiamo in centro per vedere le torri. Già in metropolitana mi rendo conto che Kuala Lumpur è una città moderna ed efficiente, pulita, ordinata e muti etnica. C’è una tale concentrazione di immigranti dagli altri paesi asiatici che la gente, tra di loro, parla inglese. Cinesi, tailandesi, indiani, coreani, taiwanesei, occidentali e ovviamente malesiani, studenti e lavoratori.
KLCC è la nostra fermata, usciamo dalla metropolitana e saliamo in superficie e davanti a noi si arrampicano verso il cielo le due torri di Kuala Lumpur, i due grattacieli della città. Sono davvero impressionanti, altissime e tutte vetrate collegate a metà altezza da un corridoio. Alla base delle torri c’è un mega centro commerciale disposto su più piani dove sono presenti numerosissimi negozi di grandi firme come Gucci, Chanel, D&G, Rolex..insomma shopping solo per un certo target di persone. Io e Paolo però sappiamo dove spendere i nostri soldi e cioè in uno dei numerosi ristoranti. C’è un piano interamente dedicato al cibo, dove sono presenti quasi tutte le cucine asiatiche e a prezzi più che abbordabili. Così mentre Paolo sceglie cucina indiana io mi butto su quella coreana! Questo è il nostro piano preferito..il paradiso per le papille gustative.
Un po’ stanchi per il tanto camminare e ben satolli torniamo verso China Town dove facciamo un giretto per poi andare a dormire. Il giorno dopo decidiamo di andare a visitare lo zoo della città, nulla a che vedere con quello di Singapore a detta di Paolo, ma è giusto per passare il tempo. Così passiamo tre ore abbondanti tra tigri, scimmie, rinoceronti e giraffe.
In serata poi ci spostiamo da un couchsurfer che ci ospiterà per qualche giorno. Si chiama Lucien, lavora per la Shell e vive in un hotel con tanto di piscina sul tetto dell’albergo. Passiamo tre giorni a fare i nababbi tra le lenzuola e gli asciugamani sempre puliti e freschi e godendoci la piscina con vista sulle torri aspettando di prendere il volo per Bali
hai capito che lusso! altro che viaggiabbestia!
se vi vede tripluca…
se li vede tripluca sicuramente non li chiamerà backpackers!!
bravi bravi scroccateje de tutto all’amico luciano!!
vi ho visto.
Vergogna.
finalmente si parte!!!!!!!!partenza 14 gennaio!!!!!prima tappa londra!!!ho bisogno di migliorare il mio inglese!!!!se resisto voglio provare almeno per un anno.vi penso sempre…..preparatevi sto arrivando!!!!