La cosa ci è sembrata allettante anche perchè non siamo ancora andati verso Amed e Tulamben così ci siamo uniti a loro e siamo partiti.
Fino a Padang Bay il traffico è come sempre snervante ma per lo meno il panorama non è niente male. Si corre lungo la strada, sulla destra in lontananza si vede il mare mentre sulla sinistra ergono i monti che poggiano su campi coltivati e su risaie di colore verde brillante.
Oltrepassiamo Padang Bay e seguiamo la strada verso Amlapura. Lungo la strada incontriamo un allevatore di papere che fa attraversare la strada alla sua truppa di pennuti, circa una cinquantina. Noi rimaniamo a bocca aperta. L’allevatore, scalzo, vestito con dei pantaloncini e una maglietta marrone chiaro, porta un cappello di paglia rigida a forma di cono rovesciato e in mano tiene un bastoncino con legati degli straccetti colorati. Le papere zampettano compatte una attaccata all’altra seguendo l’uomo, più precisamente seguendo gli straccetti colorati.
Dopo l’attraversamento papere, il nostro sguardo si riempie di risaie, donne vestite con i sarong lunghi fino ai piedi e camicette di pizzo coloratissime che portano sulla testa frutta o verdura, scimmie selvatiche, qualche vacca che pascola qua e là e uomini che si lavano lungo i canali o nei fiumi.I piccoli villaggi che attraversiamo sono molto semplici e davvero interessanti. Un po’ mi ricorda un pezzo di strada che abbiamo fatto con TripLuca e Lek di ritorno da Lovina, anche quello davvero molto bello.
Mentre saliamo verso nord iniziamo a vedere molti maiali, generalmente vacche e polli fanno da padroni, mentre qui il porcello va per la maggiore e c’è anche chi ce l’ha come animale da compagnia. Si perchè lungo la strada incontriamo una specie di sosia di Benicio del Toro (un po’ più bruttino però) che porta a spasso un bel porcello da 80 kg, al guinzaglio! Il porcello sgrufola tranquillamente mentre Benicio si fa una passeggiata.
Marina ed io rimaniamo senza parole, sia perchè fa troppo ridere questa visione, sia perchè Benicio assomiglia parecchio al suo fedele quadrupede!
Lungo la strada Marina e Francesco bucano, così ci fermiamo a riparare la gomma. Come sempre bucare è un grande classico se si fa un giro fuori porta. C’è sempre una ruota che si buca e infatti a noi succederà al ritorno.
Inizia a far buio perchè siamo partiti nel tardo pomeriggio da Jimbaran e arriviamo ad Amed che ormai è scuro. Cerchiamo un posto dove dormire a poco ma l’impresa è ardua e dopo diversi su e giù per la costa alla fine ci fermiamo al Diver’s Café, per 135.000 rupie a notte, con prima colazione.
Siamo tutti stanchi ma prima di andare a letto ci concediamo una bellissima cenetta in riva al mare, con un po’ di pesce e un paio di birrette ghiacciate!
Dopo aver fatto un bel sonno rigenerante facciamo colazione e finalmente possiamo contemplare la costa dato che il giorno prima arrivando con il buio non eravamo riusciti a vedere niente.
Mangiando un pancake e bevendo il caffé osservo il mare e la spiaggia che non mi ispirano per niente. Sabbia nera, perchè roccia vulcanica, e il mare ovviamente è scuro. Ci rimango un po’ male perchè tutti mi parlavano di questo posto come un paradiso così vado a chiedere dov’è la zona dello snorkeling e la ragazza della reception mi dice: “Proprio qui di fronte, entri in acqua e vedi coralli e pesci. Questa è la zona più bella di tutta Amed!”.
Sono perplessa e così vado a chiedere anche ad un altro dive center che mi dice la stessa cosa. Sarà, quindi c’è solo un modo per scoprirlo, affittare maschera e pinne e farsi una nuotata.
Così io, Paolo e Marina ci avviciniamo alla riva e ci rendiamo subito conto che l’acqua è molto trasparente, sembra vetro!
Appena mettiamo la testa sott’acqua diamo una sola pinnata e ci ritroviamo letteralmente dentro un acquario. Impressionante, coralli di ogni colore e forme, enormi stelle marine, pesci grandi e piccoli e dai colori psichedelici e non, branchi di pesci argentei, gamberi giganti!
L’acqua è talmente limpida che sembra non esserci e la vita sottomarina è rigogliosissima. Siamo tutti e tre senza parole, Marina torna verso la riva per chiamare Francesco che entra in acqua insieme a noi. Meraviglioso, restiamo tutto il giorno in ammollo tanto che io e Paolo ci ustioniamo la schiena!
Mai vista una cosa simile, davvero impressionante, da fuori non sembra assolutamente perchè è tutto scuro ma invece una volta in acqua è un paradiso. C’è talmente tanto da vedere che io e Paolo ci teniamo per mano strattonandoci costantemente per indicare l’uno all’altro tutte le varietà di pesci e di coralli che vediamo.
E’ talmente bello che decidiamo di fare un’immersione e così in una pausa dallo snorkeling andiamo a chiedere un po’ di prezzi e decidiamo di fare un paio di immersioni per il giorno dopo sul relitto Liberty a Tulamben.
[Purtroppo la lente della nostra macchina fotografica è impazzita e non abbiamo potuto scattare nemmeno una fotografia! Le immagini che vedete sono state prese dal web, abbiamo scelto le foto che più rendono fede a quello che abbiamo visto.]