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Oggi siamo stati tutto il giorno tra gli spot di Anchor Point e Mystery Point. Valeria ha provato e riprovato a concludere qualcosa in mezzo al mare ma la strada per imparare è ancora lunga. Ha passato tutto il tempo a cercare di fare una duck diving decente ma non ha avuto molto successo. Si è anche un po’ demoralizzata ma alla fine l’ho resa felice spingendola un po’ sulle schiumazze. Abbiamo conosciuto Saad, uno dei primi Marocchini surfista degli anni ’70 che ha costruito la sua casa sullo spot di Anchor Point. Casualmente parecchio tempo fa una coppia di surfisti francesi gli chiese la casa in affitto, Saad sparò una cifra “esagerata” (200DH) e loro accettarono. Così capì che avrebbe potuto lavorare con i surfisti. Ora Saad non fa più tanto surf a Anchor Point perchè c’è troppo gente ma è sempre sulla terrazza di casa a vedere i ragazzi in acqua. Ci ha raccontato parecchi aneddoti sui surfisti, campioni e non. Ci ha detto anche che la rovina che si vede sullo spot era una fabbrica di scatolette di tonno. Continua a leggere Surf Anchor Point, Marocco
Tag: africa
Viaggio da Tarfaya a Tan-Tan
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Ecco il video della prima tappa del nostro viaggio in Africa. A Tarfaya di passaggio solo per una notte. Abbiamo condiviso l’appartamento in Tarfaya con una coppia di tedeschi. Poi verso Tan-Tan per un paio di giorni e di nuovo in marcia verso Agadir.
Verso Agadir, Taghazout
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Siamo rimasti due giorni a Tan-Tan insieme alla coppia di tedeschi poi le nostre strade si sono separate. Loro proseguono verso le montagne mentre noi andiamo verso Agadir. Prendiamo un autobus per 55 DH a testa. Tan-Tan e Tarfaya bene o male si assomigliano, sono entrambi due piccoli villaggi l’unica differenza è che il primo ha le strade asfaltate. Il viaggio verso Agadir è abbastanza lungo e pesante. Lungo la strada il paesaggio cambia di continuo, dal deserto con rocce, ai campi coltivati, fino alla montagna. Proseguendo verso la città incontriamo qua e là qualche piccolo villaggio abbastanza fatiscente. Arriviamo ad Agadir, o meglio così crediamo noi, perchè il bus si ferma a cinque chilometri da Agadir perchè poi prosegue per Essaouira. Siamo a Inzegan e scendiamo nel bel mezzo di una mega piazza dove sono parcheggiati solo taxi con i relativi tassisti pronti a sbranarci. Che città di merda, puzzolente e caotica. Nel giro di trenta secondi veniamo letteralmente circondati da uno sciame di tassisti che ci vogliono portare a Taghazout, dove noi dobbiamo andare. Un delirio, la gente si mette a litigare perchè uno spara un prezzo decisamente competitivo ed è la fine..scappiamo verso i bus di linea e cerchiamo di prendere un autobus per Agadir e da lì prenderne un secondo per Taghazout. E’ la soluzione più economica, come ci consiglia un signore alla guida di un piccolo furgoncino, ma noi non ce la facciamo. Forse siamo esausti dal viaggio o forse no vogliamo passare nemmeno un minuto in questo posto di pazzi e così chiediamo al tipo del furgoncino se ci puo’ portare lui e così è. Ci fa un prezzo che è poco meno di quello del taxi, rimane comunque caro 150DH ma accettiamo. Attraversiamo Agadir, io sono nel retro del furgone e prima di me era stato trasportato del letame! Valeria è davanti con questo tipo e cercano di conversare in un Francese più che arrangiato! Arriviamo a Taghazout dopo aver passato mega fabbriche in riva al mare e il porto. Taghazout è orribile. Una specie di trappola per surfisti ma almeno siamo sugli spots, Panorama’s, Hash Point, Anchor Point e Mystery Point. Continua a leggere Verso Agadir, Taghazout