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E’ l’alba, chiudiamo la porta della nostra casa balinese e saliamo sul piccolo van di Bobby, il nostro vicino, che con tutta la famiglia ci accompagna all’aeroporto. Sono triste, perchè sto “abbandonando” Nacho, non sono riuscita a rivedere Jabba e perchè so che ritornare a casa non sarà semplice. Mille domande alle quali non trovo nemmeno una risposta mi frullano per la testa mentre l’aereo prende il volo verso la Malesia.
Appena atterriamo raggiungiamo Chinatown e come sempre ci infiliamo nella nostra schifosissima guesthouse cinese. Questa volta, dato che ormai siamo dei clienti abituali, ci danno una camera doppia con un letto matrimoniale (generalmente dormivamo in un letto a castello). La stanza ha anche una finestra e parte dell’intonaco di un muro è spellato da infiltrazione d’acqua, insomma molti comfort in più del solito!
Poggiamo i nostri bagagli sul letto, ci diamo una rinfrescata e scendiamo in strada perchè finalmente dopo mesi di letture del blog MonkeyRockWorld e dopo esserci rincorsi per mesi nel sud est asiatico riusciamo a incontrare la scimmia viaggiatrice tatuata: Marco. Continua a leggere Paura e delirio in KL
Tag: asia
Liberty wreck, Tulamben
Amed, Jemeluk, Aas e Tulamben si sviluppano lungo la strada che fiancheggia la costa. Qualche ristorante, alcuni resort e molti dive center.
Con la moto facciamo un giro e andando verso nord incontriamo un piccolo villaggio. Le donne lungo la strada arrostiscono dei tonnetti interi infilati su dei bastoncini, c’è chi prepara della “porchetta” in un warong, mentre dalla costa partono numerose piroghe per la pesca, barchette costruite in legno e bambù con vele coloratissime tese sotto il vento.
Prima di arrivare al villaggio passiamo un piccolo cimitero a ridosso del mare, le lapidi sono costruite con delle piccole pietre e quasi non si vedono tra l’erba. Poco più avanti incontriamo delle saline. C’è tutta un area dove viene raccolto il sale che viene poi fatto asciugare in giare di vimini o posato sopra del bambù ad essiccare. Viene preparato durante la stagione secca per poi essere venduto in tutta l’isola.
Salendo fin su in cima alla collina si puo’ ammirare tutta la baia e la vista da qui è davvero meravigliosa. Dall’alto si vede il fondo del mare, l’acqua è trasparente e si distinguono chiaramente tutti gli scogli. Le barche al largo sfrecciano sul mare mentre sulla terra ferma tra le nere rocce vulcaniche cresce la vegetazione: alberi, palme da cocco e bouganville coloratissimi.
Snorkeling ad Amed
La cosa ci è sembrata allettante anche perchè non siamo ancora andati verso Amed e Tulamben così ci siamo uniti a loro e siamo partiti.
Fino a Padang Bay il traffico è come sempre snervante ma per lo meno il panorama non è niente male. Si corre lungo la strada, sulla destra in lontananza si vede il mare mentre sulla sinistra ergono i monti che poggiano su campi coltivati e su risaie di colore verde brillante.
Oltrepassiamo Padang Bay e seguiamo la strada verso Amlapura. Lungo la strada incontriamo un allevatore di papere che fa attraversare la strada alla sua truppa di pennuti, circa una cinquantina. Noi rimaniamo a bocca aperta. L’allevatore, scalzo, vestito con dei pantaloncini e una maglietta marrone chiaro, porta un cappello di paglia rigida a forma di cono rovesciato e in mano tiene un bastoncino con legati degli straccetti colorati. Le papere zampettano compatte una attaccata all’altra seguendo l’uomo, più precisamente seguendo gli straccetti colorati.
Dopo l’attraversamento papere, il nostro sguardo si riempie di risaie, donne vestite con i sarong lunghi fino ai piedi e camicette di pizzo coloratissime che portano sulla testa frutta o verdura, scimmie selvatiche, qualche vacca che pascola qua e là e uomini che si lavano lungo i canali o nei fiumi. Continua a leggere Snorkeling ad Amed