A casa di Melissa ci rilassiamo, facciamo una bella doccia e una bella dormita! Nel pomeriggio andiamo all’ufficio immigrazione dove lasciamo i nostri passaporti e paghiamo qualcosa in più per fare il visto multi entrata perchè andando in Burkina Faso bisogna poi riattraversare il Mali per andare in Segal. Fa un caldo impressionante e decidiamo di tornare verso casa. Bamako è decisamente una grande città, con tanto di semafori, piazze, marciapiedi e un traffico spaventoso tra macchine, taxi e moto. A casa pranziamo con dei noodles e macedonia di mango, banane e yogurt. Valeria in tutta la sua vita non ha mai mangiato i noodles e sia io che Melissa la prendiamo in giro..per fortuna che la ragazza è di Milano!
Melissa ci dice un po’ di cose che potremmo vedere in Mali e mentre ci spiega vedo che Valeria è decisamente sofferente, probabilmente perchè dobbiamo fare ancora molti chilometri prima di tornare a Dakar. Capisco che c’è qualcosa che non va e allora durante la notte medito e il mattino dopo appena ci svegliamo lei mi dice: “Dobbiamo cercare un couchsurfer per Mopti” (altra città in Mali) e io le rispondo: “No..torniamo a Dakar!”. Continua a leggere Bamako
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Senegal, Africa
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Dopo aver fatto colazione con Alioune andiamo a conoscere la sua famiglia. Lo zio ha due mogli, una al primo piano e l’altra al secondo piano della casa. Passiamo tutta la giornata con loro, la tv in casa è sempre accesa e dopo un po’ i video di musica senegalese incominciano a farci venire il mal di testa! E’ quasi ora di pranzo e mentre finiscono di cucinare i cugini di Alioune ci fanno riposare la testa perchè cambiano canale per vedere Inter-Cagliari!! Ci vorrebbe il fratello di Valeria qui..Incredibile..adorano il calcio e conoscono i nostri giocatori e le squadre italiane. Il pranzo è pronto, hanno preparato il Tiebudieun. E’ un tipico piatto della cucina senegalese a base di riso pesce e verdure, molto buono e molto piccante. Valeria ha azzardato ad addentare un peperoncino e ci è rimasta secca! Il giorno dopo andiamo in centro per fare il visto per la Guinea Bissau. L’ambasciata apre con tutta la calma di questo mondo, circa un’ora e mezza di ritardo e dopo aver compilato la domanda, consegnato le foto e il passaporto e pagato 30 euro a testa andiamo a verso il porto. Domani dovremo tornare qui per riprendere i nostri documenti e portarli all’ambasciata della Guinea per l’altro visto.
Già Dakar è cara ma qui in centro lo è ancora di più, per due panini e l’acqua abbiamo pagato come se stessimo a Milano. Al porto cerchiamo di capire se da Dakar ci sono delle navi per Capo Verde, purtroppo non ci sono ma per riuscire ad avere questa risposta ci mettiamo quasi due ore. Continua a leggere Senegal, Africa