Ho lasciato Calcutta dopo aver trascorso un paio di giorni molto piacevoli con dei di ragazzi Asiatici, un giapponese, uno di singapore, uno di taiwan ed altri, con i quali ho diviso il dormitorio. Abbiamo girato per la città che si è allagata dopo 2 ore di pioggia insistente. Le strade intorno all’ostello erano sommerse dall’acqua. L’acqua arrivava sino alle ginocchia, potete immaginare che “monnezza” che fosse, dato che le starde di Calcutta non sono proprio pulite. Ma noi non ci siamo spaventati e siamo andati in giro comunque.
Anche loro come me sono dei viaggiatori, chi più chi meno. Alcuni erano da 15-16 mesi in viaggio tra il Nepal, Pakistan, India ecc.. Ci siamo scambiati moltissime informazioni e questi sono i momenti più importanti perchè tramite i racconti si decidono le prossime destinazioni e come raggiungerle. Dai racconti si prendono tante informazioni utilissime anche sul come muoversi, dove andare a dormire e dove mangiare. Un po’ come avere una guida della Lonely Planet. Così si risparmiano soldi e tempo perchè hai già tutte le informazione necessarie.
Ho lasciato Calcutta ma con tanta voglia di viaggiare in Asia. Sono arrivato a Singapore dove mi sono fermato per una settimana per sbrigare un po di cose, per prendere il visto per la Cina e per fare un po’ di shopping informatico. Fermarsi a Singapore una settimana è troppo, dopo 2 giorni hai già visto tutto quello che c’è da vedere e ti incominci ad annoiare. Per me Singapore è una città di “plastica”, è pazzesco quanto sia pulita e forse per questo è così inreale. A Singapore si capita per cambiare un volo e magari si aprofitta per fare un giro in citta’ e fermarsi qualche giorno. Io dopo una settimana di permanenza ero l’unico, dopo il proprietario dell’ostello, che stava la da piu tempo.
Ho passato un paio di giorni con una ragazza Inglese che andava in Australia con la quale siamo stati allo Zoo e sull’isola di Sentosa, un’isola di Plastica per turisti ricchi. Dopo sono stato per altri 3 giorni con una ragazza Americana, grande viaggiatrice, di nome Angela che va pazza per il sushi. Quasi tutti i giorni abbiamo mangiato nei sushi bar. Angela mi ha dato tantissime informazioni per muovermi in Tailandia, Vietnam, Laos e Cambogia. Andando in giro per la città mi sono reso conto che ci sono più centri commerciali che alberi e tutti fanno shopping. Io dopo i soliti problemi con la mia carta di credito sono riuscito a comperare il biglietto per Kualalumpur. Non so se i bancomat a Singapore vedono che non ho troppi soldi sul conto e allora fanno storie per darmi quei 4 euri che ho, ma per fortuna questa volta ce l’ho anche fatta a prelevare, non come la volta scorsa che sono dovuto ritornare in Italia. A Kualalumpur mi sono fermato solo pochi giorni, per lasciare il mio surf. Dopo di che ho continuato il mio viaggio verso la Cina.
Mi fermerò a Bangkok per un po’, per prendere i visti per Vietnam, Laos e Cambogia. Poi partirò per il Laos e la Cina cercando di arrivare prima del freddo, anche perche’ non ho niente da mettermi di pesante. Magari mi comprerò un giaccone di yak o di bufalo muschiato..
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Free Camping
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Campeggio nella giungla.
La prima sera ho avuto un po’ di paura visto che sull’isola ci sono molti coccodrilli. Di notte, essendo solo in tenda, ti vengono strani pensieri ad ogni rumore. Infatti ad un certo punto ho cominciato a sentire qualcosa che si stava avvicinando sempre di più così mi sono cominciato a preoccupare. Quando questa cosa è arrivata talmente vicino da toccare uno degli angoli della tenda del campo base ho deciso di uscire con la torcia. Magari facendo un bel po’ di casino sarebbe scappata via. Provate ad immaginare uno pseudo tarzan che salta fuori dalla tenda in mezzo all giungla cercando di far paura a un coccodrillo! Quando sono uscito ho visto la bestia proprio di fianco alla mia tenda, era mostruosa e assetata di sangue..una cazzo di vacca?!? Ma che cazzo ci fa una vacca nella giungla di notte?!? Me lo sono chiesto anche io e con tutto lo spazio che c’era proprio sulla mia tenda doveva finire! Meglio la vacca che i crock.
Le mie giornate si dividono tra il surf, la giungla e le mangiate di pesce in spiaggia. Ho anche conosciuto dei pompieri con i quali ho passato mezza giornata nella loro caserma guardando il cubo maledetto (tv).
Purtroppo il Monsone che sarebbe dovuto andar via già da tempo persiste rovinando giornate ed onde quindi ho deciso di tornare indietro verso Port Blair e di lasciare l’India per andare verso la Cina, non per surfare ma solo per fare un viaggetto. Il viaggio di ritorno verso Port Blair è stato uno dei viaggi piu brutti e scomodi che abbia mai fatto. C’era talmente tanta gente su quella bagnarola di merda che non sono riuscito a trovare nemmeno un posto. Ho rimediato un posto sul ponte posteriore della barca su un paio di mucchi di cime per l’attracco, abbastanza scomodo devo dire. Verso le 3 del mattino il monsone malefico ci ha raggiunto e ha cominciato a buttare giù tantissima acqua, così mi sono dovuto spostare su dei sacchi sotto un portico, dove c’era posto solo per metà di me, il resto è finito sotto l’acqua! In più, tanto per tenermi sveglio, il motore della barca era proprio sotto di me. Finalmente ora sono su un treno, verso Calcutta. Tra pochi giorni andrò a Singapore, la citta maledetta, dove una volta a causa di un bancomat sono stato costretto a tornare a casa.. Da Singapore comincerà il mio viaggio via terra verso la Cina per poi tornare in Indonesia.
Little Andaman
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Il viaggio di 8 ore sul traghetto per Little Andaman è andato piu’ che bene anche se mi sono reso subito conto che tutti mi guardavano in un modo un po’ strano forse perchè ero l’unico non Indiano sulla barca e su tutta l’isola. La prima notte mi sono fermato in un ostello, l’unico del posto, che è costato la bellezza di 8 euro a notte. La mia stanza era nella giungla lontano da tutto e da tutti e la prima notte ho fatto l’errore di lasciare nella staza una busta con delle banane avanzate dal viaggio. Quando sono rientrato ho trovato 2 topi grandi come conigli che stavano banchettando con la mia frutta.
Mi alzo di buon ora per vedere se ci sono onde surfabili nella baia e vedo che qualche onda abbastanza buona c’è ma il proprietario dell posto mi sconziglia di andare in acqua. Dato che nella baia sfociano piu di 6 fiumi e viste le abbondanti piogge è molto probabile trovare qualche coccodrillo che sguazza in mare, l’acqua è torbida quindi ho deciso che è meglio non entrare in mare. Così ho fatto un bel giro a piedi nella baia che è davvero stupenda, ho perfino visto una tartaruga che depositava le uova in spiaggia. Dopo di che mi sono messo alla ricerca di un posto dove campeggiare e surfare, motivo principale per il quale sono venuto sull’isola. Torno verso la “città” e affitto una moto per muovermi meglio e vedere tutti i posti dell’isola, ma finisco per “caso” nell’area proibita, così detta dalle autorità, dove vivono le tribù dei locali..e guarda un po’ è uno degli unici posti dove fa delle belle onde. Quindi che fare, mi fermo qui a campeggiare con il rischio di essere beccato o tornare verso la “città” ma troppo lontano dalle onde? Mmm..non ci ho messo molto a trovare un posto ben imboscato per la mia tenda colore foresta pluviale, praticamente invisibile sull’isola.
Gli uomini della tribù dell’isola sono forse le persone più gentili che abbia mai incontrato in tutta l’India. Fanno parte delle Isole di Nicobar Car, zona assolutamente vietata anche per gli Indiani. Questa popolazione ha una fisionomia molto differente da quella degli indiani, sembrano piu’ indonesiani con tratti orientali, probabilmente dovuta alla conquista dei Gapponesi durante la guerra. Tutti sono gentili e simpatici, mi salutano e mi chiamano, l’unico problema è che nessuno parla una parola d’inglese. E’ stata davvero una bella esperienza stare anche se per poco nel villaggio, poi con molta gentilezza mi hanno detto che non potevo fermarmi lì. Nelle Andaman ci sono 540 isole quindi o sapete dove andare o rischiate di non trovare le onde, perchè anche chiedendo in giro è piu facile che vi mandino a fare pesca d’altura che surf. Un’isola dove ho trovato onde surfabili è Little Andaman, a sud di Port Blair. Ci sono 2 o 3 barche a settimana che la raggiungono in 8 ore di navigazione piu’ o meno scomode. iIl prezzo è di 45 rupie meno di 1 euro. Senza dubbio il posto migliore dove surfare è di fianco al cimitero (non di surfisti) del villaggio, magari non è troppo allegro ma ci sono delle belle onde. Lì si possono trovare una destra e una sinistra veloci e pesanti su coral reef e quando è davvero grande regala belle emozioni e lunghi ride.