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Appena ci affacciamo dal pontile del traghetto il sorriso torna sulle nostre facce. L’isola che ci aspettavamo! un paesino piccolissimo che ospita il porto e tutto intorno niente, solo deserto e tutte le case rigorosamente basse. Sbarchiamo felicissimi e ci facciamo un giretto per la città ancora deserta perchè siamo arrivati di prima mattina e subito ci ambientiamo e cominciamo a rimettere tutto a posto nel furbone dove da giorni regnava l’oblio e l’inferno. Chiamo Paolo, il mio amico, per avvertirlo che siamo arrivati e in tanto ci godiamo il panorama. Lui non tarda a venire dal paese dove vive, El cotillo sulla costa nord di Fuerteventura, ci facciamo un bel tragitto in macchina attraversando i deserti dell’isola che sono stupendi con i vulcani che spuntano qua e là.
Il paesaggio da all’isola un’atmosfera tutta particolare che ci fa sentire a nostro agio tipo come se fossimo tornati a casa dopo 22 giorni di viaggio per fare 3850 km. Paolo ci porta ingiro per l’isola che sempre di piu ci piace e poi cominciamo subito a cercare casa, cosa fondamentale. Dopo lunghe ricerche troviamo un appartamentino non male nel centro del El Cotillo e subito ci cominciamo a inserire nel tessuto sociale e conosciamo Francesco, un ragazzo che vive qui da un annetto e ha la passione per il windsurf. Le giornate passano tra surf e wind surf, mangiate da paura e un po’ di pesca, che non guasta mai ma se riuscissimo a prendere qualcosa sarebbe meglio. Giriamo l’isola alla ricerca degli spot migliori per surfare e goderci le belle giornate al sole, ma la festa finirà presto perchè dobbiamo metterci a lavorare per tirare su qualche soldo e tirare avanti, metter su famiglia e mettere la testa a posto..scusate forse il sole troppo è forte e sto delirando.
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Spagna, Algeciras
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Di ritorno dal Marocco riprendiamo il furbone che era parcheggiato a Algeciras diamo una tirata alla frizione che ci voleva mollare e gli facciamo fare una bella sbronza di olio super denso perchè quello normale lo metti sopra e riesce sotto.
Dopo tutti i preparativi si riparte alla volta di Tarifa mitica e nominata un milione di volte durante tutto il viaggio. Arrivati a Tarifa ci troviamo davanti ad uno spettacolo davvero pazzesco dalla collina si vedono le montagne del Rif del Marocco e l’Oceano, poi siamo arrivati giù in spiaggia dove ci siamo subito buttati in acqua a surfare un po’ e anche a guardare quelli con i kite che svolazzavano lì intorno. Surfato quelle poche onde che arrivavano ci siamo rimessi in viaggio verso Cadiz dove dobbiamo prendere quel traghetto bastardo che ci è costato un patrimonio, maledetti.
Marocco
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Dovevamo arrivare sulle Isole Canarie ma invece siamo finiti in Marocco. Dovevamo arrivare a Tarifa ma ci siamo fermati un po’ prima giusto in tempo per prendere un traghetto per il Marocco. Visto che dobbiamo aspettare l’altro traghetto per le Canarie ci siamo detti andiamo a fare una gitarella in Marocco che è qua vicino. Direzione Ceuta che sarebbe la Spagna Africana e da lì via verso la frontiera che non è molto distante ma dove passiamo molto tempo ad aspettare tutti i controlli dei passaporti. Fatto questo e mettendo piede in Africa ci si rende subito conto della notevole differenza come del luogo che diventa tutto brullo e con pochissima vegetazione. Da adesso comincia la contrattazione con i locali per tutto, qualunque cosa ti va di fare devi contrattarla perchè come si sa ci provano sempre tutti. Noi abbiano intenzione di andare a visitare Chefchauen e poi la Medina di Fez, la città imperiale e magari se facciamo a tempo anche qualche altra città. Prendiamo un taxi con guida incorporata, cioè uno che si è attaccato e viene con noi in città e ci da tutti i consigli per fare cose tipo dove comprare (sicuro qualche suo parente) o mangiare. Continua a leggere Marocco