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Alle 6 del mattino ci svegliano le preghiere del padre e verso le 6.45 siamo pronti e operativi per spostarci verso la Guinea Bissau. Senza dire niente a nessuno lasciamo la casa ma il padre è seduto a chiacchierare con un amico appena fuori della porta della corte e subito va a svegliare suo figlio Amadou. Mentre Valeria rimane con il padre io vado a chiedere per l’autobus da prendere. Arriva Amadou che si infila sul bus insieme a noi, vuole accompagnarci fino al garage per il confine ma appena capisce che non abbiamo nessuna intenzione di pagargli il biglietto se ne va senza troppi convenevoli, tanto i soldi da noi li ha già presi. Con il bus andiamo fino al garage per il confine e da lì prendiamo un taxi fino alla prima città del Senegal. Cambiamo quei pochi Dalasi che ci sono rimasti e con quelli prendiamo un altro taxi per la capitale di Casamace. In teoria non dovevamo fare questa strada perchè in questa zona del Senegal ci sono dei ribelli che combinano un po’ di macelli ma l’alternativa sarebbe stata di andare verso l’interno del Gambia per poi ridiscendere senza attraversare la Casamace ma ci avremmo impiegato due o tre giorni di più. Lunga la strada ci sono molti posti di blocco con tanto di militari con i mitra in mano. Continua a leggere Dal Gambia alla Guinea Bissau
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Il Deserto del Sahara
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Partiamo per l’escursione nel deserto con i cammelli. Due giorni nel deserto del Sahara costano abbastanza ma è da sciocchi essere arrivati fin qua e non fare questa esperienza. Carichiamo i cammelli con provviste e bagaglio e partiamo. La strada è lunga, dobbiamo arrivare ad un oasi che è a circa 12 chilometri da Chinguetti. Valeria sale sul cammello mentre io proseguo a piedi. Intorno a noi solo dune, sabbia, vento e sole. Pazzesco è impossibile prendere qualsiasi punto di riferimento. Il cammelliere prosegue a passo spedito nel deserto mentre noi beviamo litri e litri d’acqua. Le dune si susseguono e la meta sembra non arrivare mai, la sabbia cambia colore di continuo, dal giallo al rosso e dal bianco al grigio. Anche io salgo sul cammello e proseguiamo, intorno a noi si vede solo il deserto quando ad un tratto in lontananza si intravedono delle palme, siamo vicini all’oasi. Nell’oasi c’è un gruppetto di case e parecchie palme. Lì c’è un pozzo con l’acqua, è come una specie di autogrill dove si può sostare e riposare. Al fresco delle palme il cammelliere e la guida preparano un tè e subito dopo incominciano a cucinare. Continua a leggere Il Deserto del Sahara
Sahara
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Ok, si riparte e questa volta verso il deserto del Sahara. Da Marrakech ci sono diverse soluzioni per scendere verso Laayoune, taxi da 6 persone da città a città, bus economico fino a Tan-Tan o il bus “di lusso” di Supratour che arriva diretto fino a Laayoune. Decidiamo di prendere Supratour perchè viaggia di notte, facendoci risparmiare una notte in albergo. Arriva fino a Laayoune ed inoltre non costa poi così tanto di più rispetto all’altro bus. Dall’hotel andiamo verso l’agenzia di Supratour e aspettiamo che l’agenzia apra..oltre a noi c’è altra gente che aspetta ma l’agenzia non apre..passa un’ora ed è ancora tutto chiuso..chiediamo all’altra gente che aspetta se è normale e ci dicono che è strano con non apra..insomma questo benedetto Supratour non riusciamo a prenderlo, dobbiamo quindi prendere il bus più economico. Arriviamo all’alba a Tan-Tan e da lì con una ragazza e un altro signore dividiamo un taxi fino a Laayoune. La ragazza che viaggia con noi è in jeans e tacchetti e non porta il velo. Pensiamo che sia molto emancipata, come ci aveva detto Mohamed a Taghazout. A Tan-Tan facciamo colazione insieme e la ragazza si fa offrire la colazione dal signore. Arriviamo a Laayoune e l’emancipata ci consiglia un albergo e con lei prendiamo un altro taxi. Insomma per farla breve l’emancipata è proprio una zoccola che oltre a farsi offrire la colazione dal suo compaesano, si è presa un taxi gratis con noi vicino a casa, si è fatta la cresta sull’albergo e in più ci ha chiesto di aspettarla il giorno dopo perchè ci avrebbe aiutati a prendere un bus per Dakhla. Ma vaffanculo! L’albergo è un cesso di cesso e il bagno è una super latrina! Laayoune inoltre non è niente di che ed è piena zeppa di militari.