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Marrakech in arabo significa Marocco. Da Taghazout prendiamo un autobus fino ad Agadir e da Agadir ci facciamo portare con un petit taxi alla partenza degli autobus. Le petit taxi sono i taxi che girano per la città mentre le grand taxi sono i mercedes che vanno dovunque. Facciamo il biglietto in biglietteria per il bus che in 5 ore dovrebbe farci arrivare a Marrakech. Il bus parte quasi subito ma una volta arrivati all’autobus il conducente, dopo aver caricato i nostri bagagli, vuole farci pagare un altro biglietto per l’ingombro della nostra roba. Lì viene fuori Paolotripmaitrop che “con molta calma” e scuotendo la testa cerca di tirare giù le nostre borse e dice: “non se parla proprio..” il tipo capisce e ribassa il prezzo, mentre Paolo continua a tirare giù i bagagli..insomma alla fine riusciamo a partire pagando solo 1,50 euro per le nostre cose. Ok, saliamo e partiamo verso Marrakech. A Tarfaya un signore ce lo aveva detto che da Tan-Tan in sù si entra nel nord del Marocco e che qui la gente è un po’ più aggressiva. Il cado si fa sentire sempre di più..il bus è un inferno! Dopo più di 5 ore arriviamo a destinazione. Ci saranno quasi 40°C..pazzesco! Dal capolinea degli autobus entriamo subito nella prima cerchia delle mura della Medina e troviamo un Hotel. Eravamo preoccupati perchè sulla guida della Lonely Planet per dormire indicavano dei prezzi allucinanti mentre noi siamo riusciti a trovare un Hotel davvero super economico, Hotel Bab Doukkala a 10 minuti a piedi dal centro per soli 70 DH in due! (contro i 260DH della guida). Ci riposiamo un attimo e poi andiamo a fare un giretto. Marrakech è piena zeppa di turisti! Un sacco di tedeschi soprattutto. Dove siamo noi è davvero bello, qui è tutto un mercato sparso in piccoli vicoletti dove le moto e i carretti trainati dai muli ti sfrecciano a fianco. Ci sono botteghe di ogni tipo, drogherie, fruttivendoli, pescivendoli, macellai, ristorantini e ci sono solo Marocchini! Andiamo verso la piazza principale e lì è davvero un carnaio! Continua a leggere Marrakech
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Taghazout, Marocco
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34°C..un caldo infernale! La stagione per le onde buone è finita, per fortuna abbiamo avuto una settimana di onde decenti. Rifacciamo le valigie perchè domani ci sposteremo verso Marrakech. Vorremmo provare a fare un po’ di couch surfing perchè abbiamo visto che ci sono molte persone che offrono un letto anche nei paesini più impensabili. Vedremo come andrà, ora siamo in contatto con qualche ragazzo a Marrakech ma forse bisogna anticiparsi un po’ per chiedere una sistemazione. Fare l’autostop in Marocco è facilissimo, se non avessi le tavole potremmo quasi azzardare a prendere solo passaggi. I Marocchini sono molto ospitali e tranquilli. L’altro giorno il padrone di casa, Mohamed, ci ha invitato a casa sua e ci ha offerto la colazione. La signora ha messo in tavola un grosso piatto di ceramica composto da tante ciotole. Dentro le ciotole diverse “confetture” e non da spalmare sul pane: burro, miele, olio d’oliva, olio di non so che, burro di noccioline e burro fuso. Il tutto bevendo il tè, ottimo. Valeria poi ha incominciato a preparare il pranzo con la moglie di Mohamed, cous cous con pollo e verdure. Preparare il cous cous sembra una cosa semplice! Qui tutti in casa hanno il satellite e la televisione è sempre accesa. La casa di Mohamed è molto semplice ma ha tutto. Si è appena sposato così ci mostra un pezzettino del video del suo matrimonio, come da noi! La festa per il matrimonio dura tre giorni e la sposa cambia circa 7 vestiti durante tutta festa. I più belli sono sicuramente quelli berberi, adornati con un sacco di ciondoli. Lo sposo invece cambia solo tre vestiti e sono bene o male uguali. Durante la cerimonia il padre della sposa cosparge di profumo gli invitati con delle ampolline dal beccuccio lunghissimo, letteralmente li bagna! Mohamed ci fa provare un paio dei loro vestiti di nozze, troppo forte! Io con la barba sono perfetto! Continua a leggere Taghazout, Marocco
Tarfaya Tan-Tan
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Appena svegli cerchiamo di raggiungere Tan-Tan. Ci si puo’ arrivare sia con un autobus che con il taxi. La scelta più economica è il taxi da dividere con altre 6 persone. Così con la coppia di tedeschi carichiamo le valigie sul mercedes modello beirut e aspettiamo che si aggiungano altre due persone. Dopo poco due Marocchini si aggiungono a noi e così possiamo partire. La strada è bene o male asfaltata e segue la costa. Tutt’intorno deserto e rocce. La polizia ci ferma un paio di volte per controllare i documenti e le domande sono sempre le stesse: “da dove vieni?”, “dove vai?”, “che lavoro fai?” e “dove dormi?”.
Facciamo una sosta lungo la strada per mangiare qualcosa, una specie di spezzatino di agnello con tanta cipolla e uva sultanina, buonissimo. Ripartiamo e arriviamo a Tan-Tan. Il tassista ci lascia nella piazza centrale della città e troviamo subito un hotel per dormire. I prezzi sono decisamente più economici di Tarfaya, per dormire spendiamo 2 euro a persona. L’Hotel è da combattimento ma va più che bene. Facciamo un giro per la città e ceniamo con anguilla e verdure.