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Arriviamo alla stazione dei taxi di Saint Louis e da lì proviamo a chiamare il couch surfer che dovrebbe ospitarci ma non risponde così chiamiamo Paco, un amico di Davinia la ragazza canaria che abbiamo conosciuto a Fuerteventura. Paco ci porta all’ostello della gioventù, i prezzi in Saint Louis sono decisamente troppo europei! Paco è stra preso perchè sta organizzando un festival di musica Hip-Hop, quattro serate di musica dal vivo! Ci riposiamo un po’ e poi andiamo a fare un giretto per la città e a mangiare qualcosa. Il giorno dopo facciamo un giro per la città, Saint Louis è composta da tre penisole collegate con dei ponti, uno è tutto di ferro ed è abbastanza lungo. Mentre giriamo per la città cerchiamo di capire dove e come poter raggiungere Dakar. La penisola centrale è la più turistica mentre quella che da sul mare è abitata dai pescatori e sull’altra c’è il resto della popolazione. Qui è tutto un mercato di colori, frutta, verdura, pesci, artigianato e vestiti..è davvero molto bello ma appena tiriamo fuori la macchina fotografica ci trattano male e ci dicono che non vogliono assolutamente che vengano fatte delle fotografie. Andiamo bene..Valeria si innervosisce e così torniamo verso la penisola più turistica. Un motivo in più per levare le tende subito da questa città. Torniamo in ostello e incontriamo Paco che ci porta a vedere una mostra di graffiti, sempre organizzata per il festival Hip-Hop. Dopo averci offerto di tutto e di più ci porta a vedere il concerto in un quartiere popolare di Saint Louis. Continua a leggere Saint Louis, Senegal
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Attraversare il confine tra Mauritania e Senegal
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Sveglia alle 6 del mattino per prendere il taxi con Iba e la sua famiglia per passare il confine ma come sempre mega casino con il tassista. Il giorno prima Iba aveva trovato il taxi e stabilito il prezzo e gli aveva dato appuntamento per oggi. Il taxi si è presentato in orario ma appena gli altri tassisti hanno visto la situazione si sono subito precipitati in prenda a mille gelosie. Alla fine hanno cacciato il tassista che avevamo scelto noi perchè gli altri autisti dicevano che quella non era la tratta che doveva fare lui. Da un lato ci consola vedere che anche i locali passano i guai con loro. Perdiamo un’ora abbondante ma alla fine ce la facciamo e partiamo. Il viaggio è breve ma intenso..siamo i 7 su una station wagon più l’autista. Non riusciamo nemmeno a spostare un braccio o a stendere una gamba..un’inferno..mai più con i taxi continuiamo a ripeterci..eppure..
Per fortuna arriviamo a Rosso Mauritania in poco meno di un’ora e mezza grazie alla presenza in macchina con noi dello zio di Iba, che per 45 anni ha insegnato a tutti i poliziotti della Maurtiania, infatti ad ogni posto di blocco non ci hanno mai chiesto i documenti. Continua a leggere Attraversare il confine tra Mauritania e Senegal