Guarda tutte le foto di Fuerteventura.
Ci siamo sistemati, tripLuca lavora nella reception nel migliore Hotel di Corralejo e Mario Trave, dopo innumerevoli tentativi, lavora in un ristorante come cameriere. Mario aveva già affrontato questa situazione era già stato a lavorare nella ristorazione ma dopo 2 giorni di lavoro, da schiavo e per quattro soldi, ha abbandonato e si è buttato nel campo dell’edilizia dove anche io mi sono cimentato. Anche qui non è durata molto, diciamo qualche settimana perchè il padrone andava cercando due schiavi per mettere a posto il cantiere e basta e a lavoro finito ci ha dato il ben servito. Quindi Mario si è messo a fare il cameriere a Corralejo mentre io sono ancora in cerca ma nel frattempo non mi faccio mancare le onde. Appena possiamo andiamo a surfare o navigare a vela insieme a Paolo o Francesco, che tra un poco ci lascerà per tornare in Italia dopo aver vissuto un anno e mezzo a Fuerte. Luca, un altro ragazzo Italiano che era qui, già ci ha abbandonato per tornare in patria ma ci è già giunta voce che sta per tornare! TripLuca si è rimesso giacca e cravatta, sembra che non riesca a farne a meno. Di cose nuove ne sono successe molte, tipo un paio di feste a cui siamo andati e altre che abbiamo organizzato noi. Continua a leggere Fuerteventura, Corralejo
Tag: spain
Fuerteventura
Guarda tutte le foto di Fuerteventura.
Appena ci affacciamo dal pontile del traghetto il sorriso torna sulle nostre facce. L’isola che ci aspettavamo! un paesino piccolissimo che ospita il porto e tutto intorno niente, solo deserto e tutte le case rigorosamente basse. Sbarchiamo felicissimi e ci facciamo un giretto per la città ancora deserta perchè siamo arrivati di prima mattina e subito ci ambientiamo e cominciamo a rimettere tutto a posto nel furbone dove da giorni regnava l’oblio e l’inferno. Chiamo Paolo, il mio amico, per avvertirlo che siamo arrivati e in tanto ci godiamo il panorama. Lui non tarda a venire dal paese dove vive, El cotillo sulla costa nord di Fuerteventura, ci facciamo un bel tragitto in macchina attraversando i deserti dell’isola che sono stupendi con i vulcani che spuntano qua e là.
Il paesaggio da all’isola un’atmosfera tutta particolare che ci fa sentire a nostro agio tipo come se fossimo tornati a casa dopo 22 giorni di viaggio per fare 3850 km. Paolo ci porta ingiro per l’isola che sempre di piu ci piace e poi cominciamo subito a cercare casa, cosa fondamentale. Dopo lunghe ricerche troviamo un appartamentino non male nel centro del El Cotillo e subito ci cominciamo a inserire nel tessuto sociale e conosciamo Francesco, un ragazzo che vive qui da un annetto e ha la passione per il windsurf. Le giornate passano tra surf e wind surf, mangiate da paura e un po’ di pesca, che non guasta mai ma se riuscissimo a prendere qualcosa sarebbe meglio. Giriamo l’isola alla ricerca degli spot migliori per surfare e goderci le belle giornate al sole, ma la festa finirà presto perchè dobbiamo metterci a lavorare per tirare su qualche soldo e tirare avanti, metter su famiglia e mettere la testa a posto..scusate forse il sole troppo è forte e sto delirando.
Spagna, Algeciras
Guarda tutte le foto della Spagna.
Di ritorno dal Marocco riprendiamo il furbone che era parcheggiato a Algeciras diamo una tirata alla frizione che ci voleva mollare e gli facciamo fare una bella sbronza di olio super denso perchè quello normale lo metti sopra e riesce sotto.
Dopo tutti i preparativi si riparte alla volta di Tarifa mitica e nominata un milione di volte durante tutto il viaggio. Arrivati a Tarifa ci troviamo davanti ad uno spettacolo davvero pazzesco dalla collina si vedono le montagne del Rif del Marocco e l’Oceano, poi siamo arrivati giù in spiaggia dove ci siamo subito buttati in acqua a surfare un po’ e anche a guardare quelli con i kite che svolazzavano lì intorno. Surfato quelle poche onde che arrivavano ci siamo rimessi in viaggio verso Cadiz dove dobbiamo prendere quel traghetto bastardo che ci è costato un patrimonio, maledetti.