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Arrivato a Kuta mi trovo una sistemazione e ho subito da ridire perchè è abbastanza cara. Durante tutto il mio viaggio fino ad ora non ho mai pagato 3 euro per dormire a notte. Vado a dare un occhiata a Kuta, città di cui avevo tanto sentito parlare in tutti questi anni di viaggi. Tutta le gente che ho incontrato e che era stata a Bali mi ha sempre parlato bene di Kuta. A me è bastato poco per rendermi conto che non era la città che immaginavo. Non mi è piaciuta molto, mi aspettavo più una surf city o un paesino piccolo di surfisti ma è decisamente il contrario. Kuta vuol dire stress, traffico e inquinamento, inoltre la spiaggia sembra un discarica e nuotando sembra di stare in una fabbrica di plastica. Non sapevo se rimanere a Kuta e prendere una moto per andare a surfare a Sanur o Nusa Dua, ma poi ho incontrato un buon amico, un ragazzo locale simpatico che ha un negozio di pelletteria a Kuta e che gentilmente si è offerto di accompagnarmi in giro con la sua moto a dare un occhiata alle spiagge e ai vari spot locali . A Sanur c’erano piu Giapponesi sparsi a ventaglio in acqua che pesci mentre a Uluvatu e Dreamland, dove di questo periodo non ci sono onde bellissime, c’e’ poca gente. Si può vivere in spiaggia in piccole case direttamente sul mare e quello che stavo cercando era la tranquillità standomene in spiaggia. Non mi andava di fare su e giù in moto da Kuta.
A Kuta nella stagione delle piogge si allagano molte strade e l’acqua è anche abbastanza alta, a volte arriva fino al ginocchio. Un’amica mi ha raccontato una storia sicuramente vera vista la gente che c’è qua. Questa mia amica era alle 3 del mattino a Kuta per le strade semi deserte e allagate e mentre camminava sente arrivare alle spalle una moto, si fa da parte per non essere bagnata dall’onda che avrebbe fatto la moto. Il tipo della moto la raggiunge e la guarda, lei si accorge subito che nel suo sguardo c’era qualcosa di strano, un ghigno che lasciava capire che qualcosa stava per accadere. Il tipo le dice con la faccia piena d’orgoglio e soddisfazzione ARE YOU DOING?, che fai?, e senza decellerare la passa e si accorge che dietro la moto c’era una corda e a una decina di metri un tizio su una tavola da Surf che si faceva trainare nelle strade allagate di Kuta per una surfata notturna! Anche il surfista con la faccia soddisfatta dal loro extreme game la saluta e sfrecciano via, ma non per molto perchè vedendo arrivare una macchina nella direzione opposta il tipo si butta dalla tavola per finire nell’acqua nera delle strade di Kuta sfreggiandosi. Questi sono alcuni dei tipi che affollano Kuta.
Tag: Surf
Surf news
Jakarta
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Le 30 ore di viaggio per Jakarta, si sono trasformate in 72 perchè il bus di merda che ho preso, oltre a fermarsi ovunque per raccogliere i passanti, ha forato 7 volte. Non so da dove tirassero fuori le gomme da cambiare di continuo. Dopo si sono rotti i freni e siamo rimasti senza benzina. Sono morto dalle risate quando l’autista ha detto a tutti nel bus di scendere per spingere.
Abbiamo perso l’olio dal motore che alla fine si è rotto e così via. Tutti questi problemi venivano risolti durante il viaggio, ci si fermava ogni volta, l’autista scendevano dal bus e metteva le mani nel motore. Saldava o martellava, tirava via dei pezzi e ne rimetteva degli altri. Il bus è stra pieno e vengono messe sedie extra di plastica nel corridoio. Già è scomodo viaggiare nei sedili normali immaginate su quelle sedie maledette, impossibile.
Nel bus per Jakarta ho avuto la fortuna di incontrare una ragazza simpaticissima che mi ha dato una mano e gentilmente mi ha offerto ospitalità in casa sua, dove ho fatto una doccia mentre lei ha preparato una cena buonissima. Poi mi ha aiutato a trovare un bus per Bali e di nuovo mi ha preparato un pranzo delizioso a casa di sua sorella. A volte incontri un perfetto estraneo con cui non hai mai avuto niente a che fare ma che si rivela davvero un grade amico. Quando viaggi è sempre bello incontrare qualcuno che ti tratta come uno della famiglia, questa non è la prima volta che mi capita. Anche quando sono arrivato a Perth, Australia, ho incontrato una signora che mi ha dato un passaggio in città che mi ha portato a casa sua e mi ha fatto lavare i miei panni e poi mi ha preparato la cena e mi a accompagnato in città di nuovo.
Adesso sono per strada verso Bali. Arriverò dopo un giorno di bus e sicuramente il viaggio sarà meglio di quello di Sumatra. Il biglietto mi è costato solo 15 euro con colazione compresa. Il bus è in orario e ha tutti i confort. Comincio a rendermi conto che sto andando verso la civiltà e mi lascio alle spalle tutto il casino che anche se è bello mentre viaggi a volte può anche stancare.
Sumatra, Nias, Surake Beach
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Dopo pochi giorni il clima dell’isola è subito cambiato. Scopro la vera natura dei locali, non pensano altro che ai soldi e a come sfilarteli nel miglior modo possibile. I prezzi nell’isola sono praticamente il doppio o il triplo del normale e costa più magiare che dormire, una birra ti costa come a 5 notti. A parte pochi buoni ragazzi che ho conosciuto sull’isola, il resto sono tutti uguali solo money money. Alcuni sono anche molto agrassivi, tutti ti vogliono vendere qualcosa a prezzi pazzeschi, alcol e maria compresi. Un’altra cosa brutta che ho scoperto è che tutti sono tristi e annoiati e si lamentano sempre che sull’isola, che è un posto paradisiaco, non ci sia niente da fare e allora tutti che si ubriacano o fumano per dimenticare o forse solo per farsi passare il tempo.
Una cosa che gli piace fare è sfidare i turisti ne i vari giochi, tipo bigliardo o ping pong ma i turisti mal capitati non riescono mai a batterli perchè inutile a dirsi loro sono bravissimi ed è cosi che si pagano le birre per ubriacarsi.
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