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Il viaggio di 8 ore sul traghetto per Little Andaman è andato piu’ che bene anche se mi sono reso subito conto che tutti mi guardavano in un modo un po’ strano forse perchè ero l’unico non Indiano sulla barca e su tutta l’isola. La prima notte mi sono fermato in un ostello, l’unico del posto, che è costato la bellezza di 8 euro a notte. La mia stanza era nella giungla lontano da tutto e da tutti e la prima notte ho fatto l’errore di lasciare nella staza una busta con delle banane avanzate dal viaggio. Quando sono rientrato ho trovato 2 topi grandi come conigli che stavano banchettando con la mia frutta.
Mi alzo di buon ora per vedere se ci sono onde surfabili nella baia e vedo che qualche onda abbastanza buona c’è ma il proprietario dell posto mi sconziglia di andare in acqua. Dato che nella baia sfociano piu di 6 fiumi e viste le abbondanti piogge è molto probabile trovare qualche coccodrillo che sguazza in mare, l’acqua è torbida quindi ho deciso che è meglio non entrare in mare. Così ho fatto un bel giro a piedi nella baia che è davvero stupenda, ho perfino visto una tartaruga che depositava le uova in spiaggia. Dopo di che mi sono messo alla ricerca di un posto dove campeggiare e surfare, motivo principale per il quale sono venuto sull’isola. Torno verso la “città” e affitto una moto per muovermi meglio e vedere tutti i posti dell’isola, ma finisco per “caso” nell’area proibita, così detta dalle autorità, dove vivono le tribù dei locali..e guarda un po’ è uno degli unici posti dove fa delle belle onde. Quindi che fare, mi fermo qui a campeggiare con il rischio di essere beccato o tornare verso la “città” ma troppo lontano dalle onde? Mmm..non ci ho messo molto a trovare un posto ben imboscato per la mia tenda colore foresta pluviale, praticamente invisibile sull’isola.
Gli uomini della tribù dell’isola sono forse le persone più gentili che abbia mai incontrato in tutta l’India. Fanno parte delle Isole di Nicobar Car, zona assolutamente vietata anche per gli Indiani. Questa popolazione ha una fisionomia molto differente da quella degli indiani, sembrano piu’ indonesiani con tratti orientali, probabilmente dovuta alla conquista dei Gapponesi durante la guerra. Tutti sono gentili e simpatici, mi salutano e mi chiamano, l’unico problema è che nessuno parla una parola d’inglese. E’ stata davvero una bella esperienza stare anche se per poco nel villaggio, poi con molta gentilezza mi hanno detto che non potevo fermarmi lì. Nelle Andaman ci sono 540 isole quindi o sapete dove andare o rischiate di non trovare le onde, perchè anche chiedendo in giro è piu facile che vi mandino a fare pesca d’altura che surf. Un’isola dove ho trovato onde surfabili è Little Andaman, a sud di Port Blair. Ci sono 2 o 3 barche a settimana che la raggiungono in 8 ore di navigazione piu’ o meno scomode. iIl prezzo è di 45 rupie meno di 1 euro. Senza dubbio il posto migliore dove surfare è di fianco al cimitero (non di surfisti) del villaggio, magari non è troppo allegro ma ci sono delle belle onde. Lì si possono trovare una destra e una sinistra veloci e pesanti su coral reef e quando è davvero grande regala belle emozioni e lunghi ride.
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Isole Andamane
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Viaggio Chennai-Andaman.
3 giorni in barca per raggiungere Port Blaire, una barca piena zeppa di gente, totale di Europei a bordo 8 persone con le quali ho subito fatto gruppo. Gli Indiano sono simpatici e gentili ma per tre giorni di fila ci hanno rivolto a tutti le stese domande: come ti chiami, da dove vieni, che lavoro fai e quanto guadagni. Si può diventar pazzi anche perchè sulla barca non ti puoi allontanare troppo!
Appena salpati dal porto, con almeno 3 ore di ritardo del tutto previste, al pimo rollio della barca alcune persone hanno cominciato a sentirsi male..
Arrivati a Port Blair abbiamo dovuto superare una folla di taxisti che stava aspettando l’arrivo della nave. C’era un taxista che era più che certo di poter portare la mia tavola da surf sull tetto del suo taxi senza legarla in nessun modo e insisteva dicendo “no problem, no problem”. Ci siamo spostati in un ostello di nome Central Lodge. Non male, ma non tutti si sono trovati bene con la doccia “Indiana”, sarebbe a dire che si raccoglie l’acqua in un secchio grande e poi con un secchio piu’ piccolo ci si tira l’acqua adosso. Continua a leggere Isole Andamane
Verso le Andaman
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E’ stata davvero una bella impresa procurarsi il bigletto per le isole, sono dovuto andare più di una volta a Madras perche solo dal martedì si comincia a vendere i bigletti e se ti trovi la di lunedì non c’è modo di comprarlo. Le barche partono tutti i venerdì, durata della “crocera” 60 ore, prezzo del bigletto più o meno 25 euri e non sono compresi i pasti che costano 1.30 l’uno.
E’ stata dura, in anzitutto bisogna prendere il visto per l’India di 6 mesi che deve permettere più ingressi nel paese quindi deve essere multiplo e per raggiungere le isole Andamane occorre un altro visto speciale. L’alternativa è rimanere a vita sulle Andamane, non male..ci si puo pensare!!! Dopo di che per fare il biglietto occorrono 2 fotocopie del passaporto e del visto con 2 foto tessera e molta pazienza perche’ si deve fare la fila e fare la fila in India e’ davvero incredibile, peggio che in Italia! C’è uno sportello con una finestrella non piu grande di 15 cm a un metro da terra dove ti ci entra solo la faccia e dall’ altra parte c’e’ l’impiegato “Indiano”.
Quando riesci ad arrivare allo sportello, se sei sopravvisuto al caldo infernale, alla puzza tremenda, alla ressa di folla, ai milioni di insetti che ti si arrampicano adosso e riesci ad evitare qualche vacca che non manca mai, c’e l’hai fatta ed ora devi conbattere con i taxisti fuori che ti vogliono portare in qualunque angolo dell’India.