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Amadou ha 18 anni e noi siamo i suoi primi ospiti tramite il couchsurfing. La sua casa è una corte, ci sono più di trenta persone tra adulti e bambini che vivono qui. Appena arrivati ci fanno accomodare nella nostra stanza che non è altro che un materasso tirato in terra con quattro mura tutte intorno e un tetto fatto di lamiera. Fa caldissimo e si suda anche da fermi. Mangiamo un boccone e poi ci portano ad un party, musica dal vivo e un sacco di ragazzi che ballano. Ma noi, un po’ perchè siamo stanchi e un po’ perchè non fa per noi, ci fermiamo poco e andiamo a letto abbastanza presto.
Il giorno dopo facciamo colazione a base di frittelle, fagioli e cipolla, dopo di che con Amadou e altri suoi amici/parenti andiamo a fare un giro per il villaggio, ci portano a vedere il mercato, la loro scuola, la moschea e il campo di calcio. Davanti alla casa di Amadou gli abitanti di Sukuta stanno costruendo una moschea. La stanno costruendo con i soldi della beneficenza e nei giorni liberi tutti danno una mano per costruirla. Noi allora decidiamo di fare un’offerta anche per ricambiare la loro ospitalità. Il giorno dopo andiamo con Amadou e Amstrong, un suo amico, a vedere una specie di parco naturale..una cosa per turisti con tanto di pozzetta con dentro 4 o 5 coccodrilli, ovviamente evitabilissimo. Poi ci portano a vedere il mare, o meglio ci portano a vedere la zona più turistica sulla costa. Villaggi turistici di super lusso, ristoranti di ogni tipo, dall’italiano al tailandese e un sacco di altre cazzate per turisti. Per vedere il mare entriamo in un villaggio ultra chic. Continua a leggere Gambia