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Lunedì mattina siamo i primi a entrare in banca per cercare di ritirare i soldi ma nessuna delle nostre carte funziona perchè non sono carte di credito. Mentre Paolo se la ride io vado subito in apprensione soprattutto perchè ho fame e voglio mangiare senza dover dipendere da Antoine. Paolo, veterano di questi imprevisti, mi porta a internet dove on line facciamo un postagiro a sua mamma che a sua volta in tempo breve ci rimanda l’importo usando Western Union. Santa Teresa ci salva e subito mi faccio una bella birretta per rilassarmi! Chiamiamo Antoine e pranziamo con lui in un ristorantino con pesce grigliato, banane e frutto del pane. Ora dobbiamo cercare una macchina a noleggio e farci prolungare il visto. Per la macchina riusciamo a risolvere abbastanza velocemente grazie ad Antoine che ci fa trovare una macchina per 20 euro al giorno, altrimenti qui i prezzi degli auto noleggi partono dalle 50 euro in su! Finalmente auto muniti andiamo a riprendere i nostri passaporti e andiamo all’ufficio immigrazione per prolungare il visto ma non sarà cosa facile. La signora allo sportello ci dice di ricopiare a mano su un foglio bianco che ci da quello che c’è scritto su un altro foglio appeso in bacheca, di fotocopie non se ne parla. Poi dobbiamo andare alla finanza a prendere le marche da bollo, andare all’ufficio del registro a fare autenticare il foglio e riportare il tutto a l’immigrazione con le fotocopie del biglietto di ritorno, del nostro passaporto, della pagina del passaporto con il timbro d’entrata e con il foglio di richiesta del visto della TAAG. Continua a leggere Sao Tomé
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Ricette dal Mondo
Vivere a Capo Verde
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Passano i giorni e Libero ed Airton sono pronti per la partenza, ci dispiace che vadano via perchè la loro compagnia è davvero speciale. Con loro andiamo a cena fuori e mangiamo la cachupa, un piatto tipico di Capo Verde. Mentre aspettiamo che la TAAG ci faccia sapere qualcosa per il nostro visto ci rosoliamo sotto il sole caldo sguazzando tra le acque cristalline di Sal e non ci facciamo mancare delle lunghe passeggiate dalla Baia di Santa Maria e Punta Preta. Prima che Libero mettesse via il suo furgone siamo stati anche Monte Leao, per vedere se c’erano le onde, ma non siamo capitati in una giornata buona quindi abbiamo ripiegato per il pontile. Io ho quasi finito di distruggere la vecchia Pukas di Paolo senza ancora aver imparato l’arte del surfista. Qui tutti i ragazzi fanno surf e di fianco al pontile c’è lo spot del paese dove vanno tutti a surfare, molti non hanno la tavola e quindi aspettano che magari un amico esca dall’acqua per poi entrare. La TAAG finalmente ci ha dato l’ok per il visto e così facciamo il biglietto. Andiamo al bancomat a prelevare, inseriamo la carta di Paolo e preleviamo poi prendiamo la mia e preleviamo di nuovo, il bancomat ci ridà la carta, fa lo scontrino e poi FRRRR, conta i soldi..FRRRR li conta di nuovo..FRRRR di nuovo ancora ma non ce li dà!!! Insomma la transazione è avvenuta ma no money!! Entriamo in banca ma la ragazza allo sportello ci dice che di sicuro i soldi non sono stati addebitati sulla carta perchè la macchina non ce li ha dati. Usciamo dalla banca e giriamo tutti i bancomat di Espargos per provare a prelevare di nuovo ma niente da fare, torniamo a Santa Maria e proviamo pure lì ma niente..nessun bancomat ci vuole dare i soldi. Andiamo a internet per controllare le carte di credito e scopriamo che i soldi sulla mia carta sono stati addebitati, ma vaff..per fortuna non era una cifra enorme..ma a prescindere da questo guaio continuiamo a non riuscire a prelevare e andiamo persino all’aeroporto a provare ma niente. Torniamo quindi a Espargos sia per andare a parlare con l’agenzia viaggi sia per andare alla banca che ci ha fregato i soldi. La banca però ha già chiuso mentre alla TAAG ci dicono di provare a prelevare domani mattina presto, poco prima del volo e di andare direttamente all’aeroporto a ritirare il biglietto.
Gambia
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Amadou ha 18 anni e noi siamo i suoi primi ospiti tramite il couchsurfing. La sua casa è una corte, ci sono più di trenta persone tra adulti e bambini che vivono qui. Appena arrivati ci fanno accomodare nella nostra stanza che non è altro che un materasso tirato in terra con quattro mura tutte intorno e un tetto fatto di lamiera. Fa caldissimo e si suda anche da fermi. Mangiamo un boccone e poi ci portano ad un party, musica dal vivo e un sacco di ragazzi che ballano. Ma noi, un po’ perchè siamo stanchi e un po’ perchè non fa per noi, ci fermiamo poco e andiamo a letto abbastanza presto.
Il giorno dopo facciamo colazione a base di frittelle, fagioli e cipolla, dopo di che con Amadou e altri suoi amici/parenti andiamo a fare un giro per il villaggio, ci portano a vedere il mercato, la loro scuola, la moschea e il campo di calcio. Davanti alla casa di Amadou gli abitanti di Sukuta stanno costruendo una moschea. La stanno costruendo con i soldi della beneficenza e nei giorni liberi tutti danno una mano per costruirla. Noi allora decidiamo di fare un’offerta anche per ricambiare la loro ospitalità. Il giorno dopo andiamo con Amadou e Amstrong, un suo amico, a vedere una specie di parco naturale..una cosa per turisti con tanto di pozzetta con dentro 4 o 5 coccodrilli, ovviamente evitabilissimo. Poi ci portano a vedere il mare, o meglio ci portano a vedere la zona più turistica sulla costa. Villaggi turistici di super lusso, ristoranti di ogni tipo, dall’italiano al tailandese e un sacco di altre cazzate per turisti. Per vedere il mare entriamo in un villaggio ultra chic. Continua a leggere Gambia