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Video – Pagina 7 – TripMaiTrop

Isola di Gorée

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A casa da Agnes è arrivato un altro Couch Surfer, un ragazzo francese che si unisce a noi per visitare l’Isola di Goree. Prendiamo il bus numero 1 che ci porta dalla parcella 16 al centro. Ci mettiamo un sacco di tempo perchè il traffico è impressionante. Scendiamo e ci dirigiamo verso il porto dove facciamo il biglietto. La tratta è breve, più o meno dieci minuti e già sul traghetto c’è chi si propone come guida o come venditore. L’isola di Goree è molto piccola e per girarla tutta ci mettiamo circa 1 ora e mezza. Da quest’isola venivano imbarcati i neri per essere poi venduti come schiavi. Ci sono molti edifici coloniali, molto belli ma lasciati all’abbandono mentre alcuni vicoli sono stati ristrutturati. L’isola è abitata e c’è anche una scuola. Ci sono diversi musei ma sono tutti a pagamento quindi noi da bravi cafoni non andiamo a visitarne neanche uno mentre il ragazzo francese sceglie di vedere il museo degli schiavi.Senegal Mi sa tanto che abbiamo fatto bene perchè il francese esce dal museo dopo due minuti perchè non c’è niente all’interno da vedere se non l’edificio stesso che è identico a tutti gli altri dove si puo’ entrare. Ovviamente qua e là si avvicinano diversi venditori che vogliono mostrarci il loro negozietto e la loro merce. Saliamo verso il promontorio dell’isola e lì c’è un mega cannone o pseduo mitra della guerra mondiale. Tutt’intorno ci sono diversi artisti che dipingono o che fanno delle sculture. Torniamo verso il porto per riprendere il traghetto per tornare a Dakar quando un simpatico giovanotto ci si avvicina e mostrandoci velocemente una specie di tesserino ci chiede se abbiamo l’autorizzazione per riprendere..mmm..mmm..(premesso che come noi sull’isola ci saranno stati una cinquantina di turisti armati di macchina fotografica e telecamera). Continua a leggere Isola di Gorée

Dakar

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Facciamo colazione in ostello prima di partire per Dakar. Con un taxi raggiungiamo la stazione e lì cerchiamo un bus..e via con il solito rito, contrattare il prezzo per noi e per i bagagli. Il Bus non è altro che un furgone super scassato con le scorrevoli saldate per non far cadere la gente, ci sono diverse file di sedili molto artigianali, tre orizzontali e due verticali. Più o meno siamo in tredici dentro il furgone ma siamo decisamente più comodi che nel taxi. I bagagli sono tutti ammassati sopra il portapacchi del furgone. Prima di partire l’autista fa una specie di rito scaramantico sul sedile e sul volante del bus. Sono decisamente superstiziosi tanto che tutti i bambini hanno addosso il gri-gri, un talismano porta fortuna. SenegalNon è altro che uno spago con un ciondolo, tipo una conchiglia, delle perline o un sacchettino con dentro qualcosa, c’è chi lo porta legato attorno alla pancia o intorno al braccio. Il viaggio è abbastanza lungo, quasi quattro ore. Lungo la strada incrociamo vacche, capre, baobab giganti e diversi piccoli paesi. Non sappiamo esattamente dove scendere così scendiamo al capolinea. Qui solito macello, veniamo assaliti da milioni di tassisti. Telefoniamo al figlio di Fatu, Alioune, che spiega ad un tassista dove abita. Così, a caro prezzo, raggiungiamo casa sua. Dakar è una città immensa, il centro è un delirio di strade, palazzi e traffico e anche in periferia non si scherza, ci sono solo edifici più piccoli e le strade sono ricoperte di sabbia. Continua a leggere Dakar

Saint Louis, Senegal

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Arriviamo alla stazione dei taxi di Saint Louis e da lì proviamo a chiamare il couch surfer che dovrebbe ospitarci ma non risponde così chiamiamo Paco, un amico di Davinia la ragazza canaria che abbiamo conosciuto a Fuerteventura. Paco ci porta all’ostello della gioventù, i prezzi in Saint Louis sono decisamente troppo europei! Paco è stra preso perchè sta organizzando un festival di musica Hip-Hop, quattro serate di musica dal vivo! Ci riposiamo un po’ e poi andiamo a fare un giretto per la città e a mangiare qualcosa. Il giorno dopo facciamo un giro per la città, Saint Louis è composta da tre penisole collegate con dei ponti, uno è tutto di ferro ed è abbastanza lungo.Senegal food Mentre giriamo per la città cerchiamo di capire dove e come poter raggiungere Dakar. La penisola centrale è la più turistica mentre quella che da sul mare è abitata dai pescatori e sull’altra c’è il resto della popolazione. Qui è tutto un mercato di colori, frutta, verdura, pesci, artigianato e vestiti..è davvero molto bello ma appena tiriamo fuori la macchina fotografica ci trattano male e ci dicono che non vogliono assolutamente che vengano fatte delle fotografie. Andiamo bene..Valeria si innervosisce e così torniamo verso la penisola più turistica. Un motivo in più per levare le tende subito da questa città. Torniamo in ostello e incontriamo Paco che ci porta a vedere una mostra di graffiti, sempre organizzata per il festival Hip-Hop. Dopo averci offerto di tutto e di più ci porta a vedere il concerto in un quartiere popolare di Saint Louis. Continua a leggere Saint Louis, Senegal