Finalmente riesco a trovare il tempo, anzi la voglia, di scrivere qualcosa sul mio diario di viaggio.
Nonostante ci siano dei posti meravigliosi nel West Africa, come il deserto del Sahara, le foreste delle Guinee, i villaggi di fango e paglia in Senegal e i vari mercati colorati e gremiti di gente, questo viaggio per me è stato una grande delusione.
Per fortuna però dopo tanti chilometri in pochi mesi abbiamo messo piede sulla sospirata isola di Sao Tomé che non ha deluso le nostre aspettative e così dopo il penare sulla costa finalmente siamo riusciti a trovare quello che cercavamo e cioè un luogo selvaggio, sincero e che ancora mantiene la sua incontaminata naturalezza.
Nel West Africa ho principalmente trovato grandi difficoltà con la gente, molto aggressiva, opportunista e maleducata. Mi sono sentita a disagio durante quasi tutto il viaggio meno che in Guinea Bissau, Capo Verde e ovviamente Sao Tomé dove le persone erano tranquillissime. Il fatto è che dovunque vedano dei turisti pensano solo a come riuscire a spillare dei soldi, basta anche solo chiedere un’informazione che subito dopo ti chiedono “la commissione”. Tutti si presentano come my friend o mon amie e poi scatta la mano tesa, e non mollano mai..possono starti addosso anche giorni interi. Al 7° stato davvero non ce la facevo più e mi consolava solo il fatto che anche Paolo, che ha girato in lungo ed in largo, non aveva mai visto una situazione simile. Ovviamente poi se devi comprare qualcosa devi trattare all’infinito, ma questo lo posso ancora capire, e se vuoi vedere due “vetrine” o qualche bancarella è praticamente impossibile perchè subito vieni assalito dai negozianti che pur di averti litigano sempre molto animatamente tra di loro e addirittura c’è chi arriva alle mani. Altra cosa che mi ha fatto incazzare spesso è che non rispettano mai gli orari, “partiamo tra dieci minuti” puo’ voler dire aspettare anche tutta la giornata. Per fortuna che non avevamo mai aerei da prendere perchè altrimenti li avremmo persi sicuramente..per fare un tratto di strada ci impiegavamo sempre almeno il doppio o addirittura il triplo del tempo di quello che ci voleva. Spesso e volentieri mi sono accorta che la gente non ha niente da fare quindi aspettare anche per due giorni non è mai un problema. In più i mezzi di trasporto sono più che pessimi e cari per quello che offrono. Generalmente sono scomodissimi perchè caricano quasi il doppio delle persone che si possano normalmente trasportare ma la cosa più grave è che non hanno il senso del pericolo. Non so quante volte abbiamo rischiato incidenti stradali, dal tassista che guidava come un matto, al pericolo di ribaltarsi giù per la strada e dai colpi di sonno dell’autista..ma per loro è normale non si rendono conto del fatto che si possa morire veramente e gli incidenti sono davvero all’ordine del giorno. Inoltre ogni volta che ci succedeva qualcosa lunga la strada eravamo solo noi a preoccuparci mentre gli altri passeggeri addirittura ci prendevano in giro per la mia “apprensione”.
In tutto il west africa non mancano internet e immondizia. La spazzatura si trova ovunque, pure nel deserto a pochi chilometri dai centri abitati, abbiamo trovato sacchetti di plastica svolazzanti, barattoli di latta e bottiglie. E’ impressionante ma qualsiasi cosa venga consumata poi viene buttata in strada e lì rimane. Internet invece è dappertutto e principalmente la gente fa due cose: guardare i video di youtube o mandare un’infinità di mail di spam per riuscire a farsi mandare qualche soldo.
Una cosa è certa, tutto viene riciclato o riaggiustato perchè tutto puo’ sempre servire. Un po’ come nel film di “Lord of War” quando Nicholas Cage atterra con un aereo in mezzo al nulla e gli abitanti del posto lo smontano in una notte senza lasciarci niente! Con i binari del treno e dei bidoni di ferro magari viene costruita una “sala d’attesa” o la carcassa di una macchina viene usata come stalla per le capre.
Altra grande delusione è stata la cucina, solo ed esclusivamente riso e pesce o riso e carne..centinaia di pranzi e cene tutte inesorabilmente uguali! Uffa..
Questo viaggio di sicuro mi ha lasciato un bel po’ di amarezza perchè mi aspettavo di incontrare gente ospitale e solare e soprattutto di vedere qualche cosa di tradizionale e antico nei villaggi, invece non mancavano cellulari o occhiali fashion..mah..
Sembrerà un luogo comune ma sono solo i bambini piccoli che riescono a farti sentire un po’ di calore umano con la loro ingenuità e i loro super sorrisi.
Durante questo viaggio però abbiamo sperimentato il Couchsurfing che è stata una piacevole sorpresa. Inizialmente pensavamo di fare couchsurfing solo per “risparmiare” sul dormire poi però facendolo ci siamo resi conto che è un bellissimo modo per fare nuove amicizie e avere un sacco di informazioni utili sul posto. In più si possono conoscere altri viaggiatori con i quali fare poi dei tragitti insieme o semplicemente scambiarsi qualche dritta sui vari itinerari.
Così come d’incanto siamo tornati in Italia perchè era la soluzione più economica per raggiungere l’Asia ma passando per Venezia da TripLuca ci siamo trovati coinvolti in un suo progetto ciclistico per i paesi dell’est Europa, un nuovo viaggio che partirà ad Agosto.
Ciao Paolo e Valeria,
riguardo questo post volevo fare delle breve considerazioni e farvi qualche domanda.
Secondo voi ha senso andare in Africa e cercare di risparmiare al massimo? Non è normale che gli Africani in genere vi vedano come dei salvadanai?
Io capisco benissimo quello che volete dire, anche io sono stato in Africa come turista fai da te con degli amici (anche se solo in Marocco) e ho provato la stessa sensazione di rabbia e nervosismo quando i marocchini ci tartassavano per spillarci i soldi. Devo anche ammettere che una volta ambientati in un posto nessuno veniva più a molestarci, forse perchè eravamo “assegnati” ad una persona.
I ritardi e i problemi coi trasporti in genere: in Africa con tutti i problemi che ci sono non possiamo lamentarci e pensare che il nostro viaggio sia la la priorità per le persone del posto.
Voglio dire che se si sceglie di andare in posti come l’Africa si dovrebbe sapere a cosa si va incontro, del resto viaggiare è proprio una maniera per fare esperienze, anche estreme, e capire come funziona il mondo e quanto siamo fortunati noi europei, anche se ci lamentiamo sempre.
Senza rancore, la mia è solo una riflessione sul vostro entusiasmante viaggio.
Sono a Lanciano fino alla prossima settimana, poi tornerò in Inghilterra dove vivo da un anno. Se ci siete ci vediamo per un drink al Fenaroli.
Mi sono dilungato un po’…
saluti e buon viaggio!
Cara Valeria,
Io l’Africa non la conosco ma mi sento di dirti che d’ora in poi potrà solo andar meglio!
L’Asia é fantastica, economica e culturalmente interessantissima.
Diciamo che Paolo ti ha fatto fare le ossa, e adesso sarà tutta una goduria, a partire dal nostro viaggio.
Ma nessun viaggio é inutile: non hai forse scoperto la bellezza dell’Europa in questo viaggio in Africa?
Ciao
Luca
Ciao Marpho!
sono Valeria e ti rispondo io dato che l’ultimo articolo è tratto da “I diari della Vale” e quindi è tutta farina del mio sacco.
Ha senso andare in Africa e cercare di risparmiare? Si, perchè questo è lo stile dei viaggi di Paolo..meno spendi più viaggi, la nostra non è stata una vacanza dove uno si concede i lussi dei giorni di ferie.
Turisti salvadanai? E’ normale che loro abbiano visto in noi delle banconote con le gambe però sentendo i racconti di Paolo che ha viaggiato per anni nel mondo e che è stato anche in altre zone povere, anche a lui non è mai capitato di incontrare gente così aggressiva e pesante e questa è stata anche l’opinione di tutti gli altri viaggiatori che abbiamo incontrato lungo la strada. Per quanto riguarda i mezzi di trasporto forse io non sono stata troppo “tollerante” ma mi infastidiva il fatto di essere costantemente presa in giro da tutte le persone che viaggiavano con noi e ti posso garantire che taxi e bus non sono un privilegio di pochi.
Ho capito solo ora perchè durante questo viaggio mi sono trovata così male, perchè sono state infrante tutte le mie aspettative e ho visto come funzionano in realtà le cose ed è questo che mi ha lasciato l’amaro in bocca..
Noi partiremo tra pochi giorni per un nuovo viaggio ma ci possiamo incontrare al Fenaroli per bere una cosa quando vuoi!
Ciao,
Valeria e Paolo
hola,
i hope you´re fine on your trip.
right now i´m regretting it to never have learned italian…=) so, unfortunately i only understand a few of what´s written on your page. but it´s enough to be liked…=)
i was in guinea the last weekend and only for the weekend. it was great. i saw rob and bob and all the others for one last time before not beeing able to see it for quite a while.
well, i hope you´re fine and the trip´s still going well. wish you all the best.
ps.: i´m in the middle of a filmshooting for a shortmovie and i have to cut my hair for this today…=) i will send you the youtube link for it…=)
take care,
ciao (which is the only current expression i know in italian…=)
Mi sorprende molto quello che hai scritto, ho fatto un viaggio in Kenya, il solito fai da te, la gente si ti vedeva come una banconota con le gambe ma non c’era tutta quella aggressività che hai scritto, mezzi di trasporto non impeccabili ma non così disastrati. Comunque farò la Namibia e vedremo……
Ciao Fabio,
noi non siamo mai stati né in Namibia né in Kenya, forse le ex colonie inglesi sono diverse da quelle francesi e portoghesi, certo è che nemmeno noi ci saremmo mai aspettati una situazione così pesante e non ti nascondo che ci è dispiaciuto molto. Non è stata solo una nostra impressione perchè lungo il cammino abbiamo incontrato altri viaggiatori che hanno avuto i nostri stessi problemi. Fammi sapere com’è la Namibia quando torni. L’Africa è un continente molto grande e sicuramente la prossima volta che ci ritorneremo andremo nei paesi anglofoni, insomma questo mal d’Africa da qualche parte ci dovrà pure venire, no?!?
Ciao Paolo e Valeria
HO bisogno di scrivere 2 righe a favore di quest’africa… Sono stata 3 mesi tra Togo, Benin e ghana. Ho lavorato un mese con una ong in togo e questo mi ha dato la possibilit’a di conoscere persone del luogo che da me non volevano assolutamente nulla, vedere cerimonie tradizionali (pensate a un funerale in cui la morta era stata surgelata per 3 mesi finche la famiglia non era riuscita a mettere insieme i soldi della cerimonia)… una notte stupenda di musica, tamburi e balli intorno al fuoco…tutti insieme… ho anche visto una cerimonia voudou, (“le revenou” mi sembra si chiamasse) per caso aggirandomi nelle strade di ouidah, in benin… poi ho viaggiato da sola il resto del tempo e non ho mai avuto problemi. La normale attitudine era inizialmente dire che mi volevano sposare etc, ma ho sempre risposto in maniera sincera e decisa (sono monogama e sono sposata- non proprio ma questo non sono stata a spiegarlo!) e nessuno ha mai insistito una seconda volta. Molta gente mi ha aiutato e nessuno mi ha mai chiesto soldi in cambio. MI piace ricordare in Ghana un ragazzo che vedendomi da sola mentre mi spostavo a piedi tra due villaggi in un’ora poco conveniente mi ha accompagnato camminando con me. Dopo un po che parlavamo gli hoi chiesto “perché mi stai accompagnando?” lui mi ha risposto che aveva una sorella in europa e gli piaceva pensare che se un giorno lei fosse stata in difficolt’a ci sarebbe stato qualcuno ad aiutarla come lui aiutava me… poi mi ha lasciato davanti la capanna e se ne ‘e andato con la sua bicicletta! Ho trovato tanta ospitalita’ e calore, una famiglia mi ha ospitato gratuitamente per 3 settimane in una casa a cotonou, benin, solo per il piacere di poter conversare con qualcuno che veniva da fuori… e poi con i contatti della loro famiglia allargata non ho mai dovuto pagare un alloggio… E’ passato molto tempo, era credo il 1997, spero che questi luoghi non siano tanto cambiati da non regalare a nessuno sorrisi e calore e tamburi e tramonti bellissimi ed alberi grandissimi e bimbi a correre e cantare bonjour iovó (uomo bianco in ewé…) ca va bien merci… e’ solo questione di chi si incontra nel cammino. Africa e Asia sono cosi’ tanto diverse da ció che ci circonda che o si amano o si odiano, da subito… io ho amato e continuo ad amare entrambe, per motivi diversi ed il mal d’africa esiste, come esiste il mal d’asia… SCusate se mi sono dilungata ed intromessa in un discussione non mia… un buon cammino a tutti.
Una sola cosa…leggo con passione i vostri racconti e attraverso loro vivo il mio unico sogno:girare il mondo…purtroppo non so se riuscirò mai a realizzarlo per vari motivi….ma a parte i soldi, che lavoro fate per poter avere tutto il tempo libero necessario per i vostri viaggi?continuate a vivere il vostro sogno fino al vostro ultimo respiro..fatelo anche per me e pensatemi…anche se non ci conosciamo..
Buon viaggio a tutti!siete grandi!elena.